Il 12 Maggio le Autorità sanitarie ucraine hanno notificato all’OIE il primo focolaio di peste suina africana (PSA). Il focolaio si è verificato nella città di Chmel’nyc’kyj, situata nell’Ucraina occidentale, nella regione storica della Podolia. Nella struttura dove si è verificato il focolaio erano detenuti 14 suini, di cui 7 deceduti.
La malattia è stata confermata mediante PCR dal Laboratorio nazionale veterinario. I restanti animali sono stati abbattuti e sono state messe in atto misure di controllo, tra cui l’istituzione delle zone di restrizione, la sorveglianza all’interno e all’esterno di esse, il rintraccio degli animali movimentati e il controllo delle movimentazioni all’interno del Paese.
L’epidemiologia della PSA è complessa ed è caratterizzata da cicli di trasmissione che coinvolgono il maiale domestico, il cinghiale, i suini selvatici Africani e vettori biologici: la malattia si trasmette oltre che direttamente da animale infetto ad animale sano, anche tramite zecche molli del Genere Ornithodoros e tramite l’ingestione di carne infetta cruda, nella quale in virus resta infettante da 3 a 6 mesi.
La PSA è endemica nella maggior parte dei paesi africani sub-sahariani, compreso il Madagascar. Recentemente è apparsa nel Caucaso (Georgia, Azerbaijan e Armenia ) ed in Russia. In Europa, la malattia continua ad essere endemica in Sardegna.
Fonte Izs – 16 maggio 2016