In alcuni Paesi Ue la commercializzazione di insetti destinati alla tavola è già iniziata da anni, anche se soltanto grazie ad alcune scappatoie giuridiche che hanno permesso di sfruttare autorizzazioni precedenti al quadro normativo Ue. È il caso del Belgio o dei Paesi Bassi, per esempio, dove gli insetti si trovano senza alcuna difficoltà direttamente sugli scaffali dei supermercati. In Italia non è ancora possibile, ma è consentita la loro vendita come cibo per animali.
Dal 2018 è in vigore un regolamento europeo che riconosce il «novel food» e che apre dunque la strada alla commercializzazione degli insetti per il loro utilizzo in cucina. Per ogni «prodotto» serve però l’autorizzazione dell’Efsa e in questi anni sono già arrivate parecchie richieste. Ieri i tecnici hanno pubblicato il primo parere favorevole. Serviranno altri passaggi per lo sbarco delle larve essiccate sulle tavole di tutta Europa: nel giro di 6-7 mesi la Commissione dovrebbe proporre la loro commercializzazione nel mercato unico e gli Stati dovranno poi approvarla.
Gli esperti dell’agenzia non hanno rilevato svantaggi dal punto di vista nutrizionale e gli studi di tossicità non hanno riscontrato problemi di sicurezza per il consumo del verme giallo essiccato, che è ricco di proteine, grassi e fibre. Ci possono essere reazioni allergiche da parte di soggetti che presentano allergie ai crostacei e agli acari della polvere. Tutto questo verrà eventualmente indicato in etichetta se e quando ci sarà autorizzazione per la messa in commercio da parte delle istituzioni Ue. «La nostra valutazione del rischio – ha detto Ermolaos Ververis, esperto scientifico dell’Efsa – è un passo decisivo e necessario nella regolamentazione dei nuovi alimenti, in quanto aiuta i responsabili politici dell’Ue a prendere decisioni basate su dati scientifici e a garantire la sicurezza dei consumatori».
Secondo una ricerca della Coldiretti il 54% degli italiani sarebbe contrario agli insetti nel piatto, mentre i sostenitori sottolineano i possibili vantaggi ambientali ed economici derivanti dalla loro introduzione nella dieta europea. —