Dopo l’indagine interna sulla regolarità della procedura d’assunzione di una disabile all’Izs “passata” tramite i terminali degli uffici Lavoro della Provincia, scatta l’inchiesta della Procura.
Che, mai come adesso, intende vederci chiaro su quanto reso noto, in esclusiva, da La Città il 6 aprile scorso. La Procura di Teramo ha aperto un fascicolo che ha mandato in fibrillazione gli uffici di via Milli e via Taraschi, sede del settore Lavoro. La Guardia di Finanza, su delega del sostituto procuratore Greta Aloisi, nei giorni scorsi ha fatto visita agli uffici del Centro per l’impiego di via Campana, a Teramo, e contestualmente, all’ufficio invalidità della sede centrale della Asl: le Fiamme Gialle si sono fatti consegnare tutta una serie di documenti, attestazioni di invalidità, certificati ed altro per ricostruire l’iter della vicenda. Ricordate l’assunzione a tempo indeterminato di una teramana disabile all’Istituto Zooprofilattico? Nell’articolo pubblicato da La Città a inizio aprile di quest’anno si citavano riferimenti di legge e regolamenti in materia di assunzione di persone disabili e si sollevavano perplessità sulla regolarità o meno della procedura di assunzione adottata per la teramana in questione: l’Izs aveva scelto la chiamata nominativa (pescando nella graduatoria stilata dalla Provincia di Teramo e disponibile presso l’ufficio di collocamento disabili) ma per il profilo professionale messo a contratto, in realtà, la legge prevede la selezione tramite concorso (ai sensi della normativa generale per l’accesso al pubblico impiego, mediante Avviso pubblico nazionale aperto a tutti). Così come si sollevavano subbi sulla procedura passata tramite il settore Lavoro nel rilascio del certificato di qualifica e nella composizione della graduatoria dei 4 disabili ritenuti in possesso dei requisiti per la stessa. Come è andata a finire? La disabile teramana è stata assunta dall’Izs a metà marzo scorso. Ma sull’intera vicenda, all’indomani della pubblicazione della notizia su La Città, si è aperta un’indagine interna in Provincia. La segretaria generale dell’ente, la dottoressa Gianna Becci, che all’epoca “sostituiva” la dirigente del settore Lavoro, assente causa malattia, ha chiesto e ottenuto una relazione dettagliata sia dalla responsabile del Centro per l’impiego di Teramo sia dalla responsabile del Servizio collocamento disabili per chiarire alcuni passaggi in merito alla procedura che ha sdoganato l’assunzione della disabile presso l’Izs “G. Caporale” di Teramo. Una relazione non ritenuta esaustiva, inizialmente, e a conclusione della quale la dottoressa Becci, nel passaggio di consegne della pratica alla dirigente titolare del settore Lavoro ha suggerito di inoltrare un quesito specifico al Ministero del Lavoro per chiarire ogni dubbio sull’accaduto: a cominciare dall’esigenza di un “accertamento di qualifica” della signora candidata a quell profilo professionale cercato dall’Izs. Serviva o meno? E se sì, come i rumors in via Milli lasciano intendere dopo aver consultato Istat e Ministero, come mai la procedura non ne ha tenuto conto? Si resta in attesa del parere da Roma: nel frattempo la “pratica” è passato al ministero della Funzione Pubblica, competente nel caso specifico pare. Se dovesse confermare la veridicità dei dubbi sollevati da La Città e condivisi dagli addetti ai lavori, qualcuno in Provincia dovrà spiegare come sia stato possible tutto questo. E la stessa persona, o le stesse persone, dovranno spiegarlo eventualmente anche a Finanza e Procura. L’inchiesta è agli albori, le verifiche su atti e documenti acquisiti presso Centro per l’impiego ed Asl sono appena partite.
La Città di Teramo – 12 agosto 2012