Per gli iscritti agli Ordini il 15 agosto diventa operativo l’obbligo di assicurarsi. È partito il conto alla rovescia per i professionisti alla ricerca della polizza migliore. Diventa infatti operativo fra dieci giorni, il 15 agosto, l’obbligo per gli iscritti agli Albi di assicurarsi contro i danni provocati ai clienti nell’esercizio dell’attività professionale.
E se il mercato delle assicurazioni mette a disposizione una serie di prodotti mirati, per ogni professionista può essere complesso orientarsi tra garanzie, massimali e prezzi per individuare la polizza più adatta alle proprie esigenze. Il grafico a fianco riassume gli elementi fondamentali da tenere in considerazione per scegliere.
I professionisti coinvolti
Previsto dal decreto legge 138 del 2011 e atteso al debutto nell’agosto dello scorso anno, l’obbligo di sottoscrivere una polizza professionale è già stato dilazionato di un anno dal Dpr di riforma delle professioni (137 del 2012). E un nuovo rinvio, di un altro anno, sta per essere varato a favore dei professionisti della sanità: è stato inserito dalla Camera nel decreto del fare (69 del 2013), ora all’esame del Senato per la conversione in legge. Una proroga motivata dall’esigenza di attendere il regolamento, previsto dal Dl 158/2012, incaricato di disciplinare in modo organico proprio le polizze per i sanitari.
Saltano l’appuntamento di Ferragosto anche gli avvocati, che si muovono lungo la corsia tracciata dalla riforma forense (legge 247 del 2012): che prevede l’obbligo di stipulare le polizze professionali ma in base alle condizioni che il ministero della Giustizia deve ancora stabilire.
Medici e avvocati a parte, a doversi assicurare entro il 15 agosto è tutto l’universo dei professionisti iscritti agli Ordini: dai commercialisti ai consulenti del lavoro, dagli ingegneri e gli architetti ai periti industriali e ai biologi. Si tratta di un obbligo introdotto a tutela dei clienti, che, al momento dell’incarico, devono essere informati sugli estremi delle polizze e i massimali.
Resta invece solo una possibilità la copertura assicurativa per tutti i professionisti non iscritti agli Albi, dai tributaristi ai consulenti.
L’offerta del mercato
Le compagnie di assicurazione hanno lanciato polizze ad hoc per alcune categorie, come commercialisti e ingegneri. Mentre per gli altri professionisti, per i quali non sono stati studiati prodotti mirati, resta la possibilità di affidarsi a strumenti generici modulati sulle loro esigenze. In questo quadro si innestano le convenzioni che molti Ordini hanno stipulato con le assicurazioni per offrire una polizza ai loro iscritti: in genere molto convenienti, offrono una copertura di base, che però non sempre può essere sufficiente per i professionisti impegnati su molti fronti.
A censire l’offerta del mercato è l’indagine condotta nei mesi scorsi dal progetto Iridia, sostenuto dalle associazioni dei broker (Aiba) e degli agenti (Uea). In particolare, i ricercatori hanno analizzato 22 prodotti, nel carnet di dieci compagnie. E in primo luogo hanno distinto tra le polizze offerte dalle compagnie nazionali e anglosassoni, a cui corrisponde un diverso disegno delle coperture. Infatti, i prodotti di matrice anglosassone sono “all inclusive”, a massimale unico e con garanzie poco modulabili. Le polizze italiane sono invece più analitiche e complesse: il massimale è sempre affiancato da limiti specifici e le garanzie possono essere strutturate per tenere conto delle diverse attività del singolo professionista. Si tratta di due modelli che presentano pro e contro, secondo l’indagine: ogni professionista deve valutare in base alle sue esigenze quale sia il migliore per sé.
Il peso del prezzo
Tra gli elementi da valutare per scegliere la polizza giusta c’è naturalmente anche il prezzo. Che però non può essere l’unico criterio, come spesso invece accade. Dall’indagine emerge infatti che di rado le differenze di prezzo corrispondono a differenti ampiezze delle coperture. Piuttosto che ai contenuti, infatti, i prezzi sono correlati alle politiche delle imprese e al target di riferimento. Spazio, quindi, alla comparazione tra i prodotti, da valutare, poi, anche alla luce dei costi.
Gli elementi che i professionisti devono pesare per individuare il contratto da stipulare
Il Sole 24 Ore – 5 agosto 2013