Un decreto del ministero dell’Economia favorirà l’acquisto della proprietà o la locazione da parte degli inquilini degli immobili degli enti previdenziali privatizzati. Lo prevede un subemendamento (34.100/73 a firma dei senatori Lionello Cosentino del Pd ed Enzo Ghigo Pdl) al decreto legge sulla crescita approvato in commissione industria del Senato. Il Dm stabilirà le modalità per la riduzione dei prezzi di vendita finale e dei canoni di affitto a favore delle famiglie, delle persone anziane e singole a basso reddito o con comprovata difficoltà finanziaria. Dove non era riuscito il ministro per la cooperazione sociale internazionale Andrea Riccardi, dunque, sono riusciti i due senatori.
Che hanno preso a cuore l’emergenza abitativa nel territorio di Roma dove sono ubicati la stragrande maggioranza degli immobili degli enti.
Dura la protesta dei rappresentanti dei professionisti che al ministro dello sviluppo Corrado Passera si sono appellati per non far confluire il subemendamento nel maxiemendamento governativo.
Cosa prevede l’emendamento. Ancora una volta è l’emergenza abitativa nella Capitale che si cerca di risolvere. E’ del 16 novembre una lettera che il sindaco di Roma ha scritto al Prefetto per far presente l’aggravamento della situazione a seguito dell’avvio delle procedure di dismissione dei patrimoni immobiliari delle Casse e il mancato rinnovamento delle locazioni.
Non a caso l’emendamento prevede che «in funzione delle particolari condizioni del mercato immobiliare e della difficoltà di accesso al credito, al fine di agevolare e semplificare le dismissioni immobiliari da parte degli enti previdenziali inseriti nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuati dall’Istat ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità, il ministro dell’Economia e delle finanze con proprio decreto detti disposizioni al fine della ripresa del processo di alienazione diretta ai conduttori degli immobili ad uso residenziale degli enti previdenziali pubblici nonché per favorire l’acquisto della proprietà o la locazione da parte dei conduttori dei beni immobili di proprietà degli enti previdenziali privatizzati, prevedendo modalità di vendita e di locazione di detti immobili in modo da consentire, in presenza dei necessari requisiti, riduzioni del prezzo di vendita finale e canone di affitto sostenibili a favore delle famiglie, delle persone anziane e singole a basso reddito o con comprovata difficoltà finanziaria.».
Gli effetti sulle Casse. Sono sicuramente gli enti dei medici, dei ragionieri e degli agenti di commercio i principali destinatari della norma. Enpam, Cassa ragionieri ed Enasarco, infatti, hanno in corso dei piani di dismissione immobiliare per un valore di mercato di oltre 3,5 miliardi di euro. Soldi fondamentali per il pagamento delle pensioni degli iscritti o per alimentare il welfare di categoria a favore dei professionisti che fanno i conti con la crisi.
Per quanto riguarda l’ente dei medici è stato calcolato un valore storico di 545 milioni di euro per i suoi 4500 immobili che oggi, al netto della disposizione, potrebbe anche raddoppiare. Per quanto riguarda Cassa ragionieri le 1.600 unità abitative sono confluite in un fondo immobiliare per un controvalore complessivo di 500 milioni di euro. Diversa è la situazione in Enasarco. La Fondazione da tempo ha in corso la sua dismissione con il Progetto Mercurio. Tanto che ad oggi sono già state vendute circa 4500 case. E 10mila nuove lettere sono in partenza per altrettanti immobili.
Immediata la reazione dell’Enpam. “Confidiamo che il ministro per lo Svipuppo, Corrado Passera, respinga l’emendamento sulla vendita a prezzo scontato degli alloggi degli enti previdenziali privatizzati”, ha dichiarato il presidente dell’Ente, Alberto Oliveti, secondo il quale “bene ha fatto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a manifestare la sua contrarietà a questa modifica che rischia di minare la sostenibilità tanto faticosamente conquistata dagli enti dei professionisti. L’Enpam – conclude Oliveti – ha già sottoscritto accordi con le associazioni degli inquilini per determinare prezzi di vendita equi e per risolvere le situazioni di bisogno. No a colpi di mano”.
Ecco il testo integrale dell’emendamento.
34.1000/73 (testo 2)
Ghigo, Cosentino
All’emendamento 34.1000, aggiungere infine il seguente comma:
“100-bis. In considerazione delle particolari condizioni del mercato immobiliare e della difficoltà di accesso al credito, al fine di agevolare e semplificare le dismissioni immobiliari da parte degli enti previdenziali inseriti nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuati dall’ISTAT ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità il Ministro dell’economia e delle finanze con proprio decreto, sentita l’Agenzia del demanio e le parti sociali e sindacali interessate, fatto salvo gli equilibri finanziari degli enti coinvolti e fermo restando il rispetto delle procedure di alienazione indicate all’art. 43 bis, comma 12 del decreto legge 30 dicembre 2008 n. 207, convertito con modificazioni dalla legge n. 14 del 27.02.2009 e fatti salvi i diritti maturati secondo quanto previsto dal comma 20 dell’articolo 3 del decreto legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, detta disposizioni al fine della ripresa del processo di alienazione diretta ai conduttori degli immobili ad uso residenziale degli enti previdenziali pubblici nonché per favorire l’acquisto della proprietà o la locazione da parte dei conduttori dei beni immobili di proprietà degli enti previdenziali privatizzati, prevedendo modalità di vendita e di locazione di detti immobili in modo da consentire, in presenza dei necessari requisiti, riduzioni del prezzo di vendita finale e canone di affitto sostenibili a favore delle famiglie,delle persone anziane e singole a basso reddito o con comprovata difficoltà finanziaria.”.
ItaliaOggi – 5 dicembre 2012