Tutti salvi i dipendenti delle Province. Con l’accordo tra maggioranza e opposizione, che ha superato così l’ultima questione rimasta sul tavolo, ieri la commissione Politiche istituzionali della Regione, presieduta da Marino Finozzi (Ln), ha approvato il progetto di legge sul riordino delle funzioni delle Province, che martedì andrà al voto del Consiglio. Sarà la Regione, dunque, a sostenere i costi dei dipendenti delle Province, che continueranno a operare nelle attuali sedi di lavoro. E non ci sarà nessun esubero.
Salvi anche i dipendenti a tempo determinato dei Centri per l’Impiego, così come aveva chiesto il Partito Democratico: «È fondamentale – spiegano i consiglieri del Pd Francesca Zottis, Andrea Zanoni e Orietta Salemi – valorizzare la continuità delle competenze esistenti e ringraziamo coloro che giornalmente sono impegnati nei diversi servizi». Alla Regione l’assorbimento dei dipendenti delle Province costerà circa 28 milioni di euro per il 2015, mentre per il 2016 e il 2017 sono già previsti finanziamenti per 40milioni di euro all’anno. L’accoglimento da parte della maggioranza dell’emendamento del Pd segna anche il raggiungimento di un’intesa politica complessiva sul progetto di riordino, che dovrebbe quindi passare indenne il voto dell’aula.
La riforma Delrio, come si sa, ha confermato in capo alle Province una serie di funzioni fondamentali (come viabilità, trasporti, edilizia scolastica), mentre per tutte le altre funzioni, ritenute «non fondamentali», tra cui cultura, difesa del suolo, sport, servizi sociali, sono state chiamate a legiferare le Regioni. «Il riordino delle funzioni – afferma Finozzi – non deve essere considerato “legge scolpita nella pietra”. È solo il primo passo per avviare un ripensamento complessivo della governance territoriale, che dovrà avvenire nel più breve tempo possibile. E intanto, tra due anni, verrà fatta una relazione sullo stato di attuazione della normativa».
(g.v. ) Il Corriere del Veneto – 22 ottobre 2015