L’Aran ha convocato le confederazioni, fra cui Cosmed, per l’avvio della stagione contrattuale 2016-2018. L’incontro si terrà il 2 agosto alle 9.30.
Per mercoledì prossimo 2 agosto è stato fissato un incontro tra l’Aran (l’Agenzia che rappresenta il governo nelle negoziazioni) ed i sindacati per discutere dei rinnovi in tutti i comparti del pubblico impiego (dalla scuola alla sanità). Su pensioni e lavoro, invece, governo e sindacati si rivedranno a partire dal 30 agosto per stringere in vista dell’appuntamento con la legge di Bilancio.
Il tavolo per il rinnovo dei contratti della Pa riguarda oltre 3 milioni di dipendenti. L’obiettivo è arrivare a mettere nero su bianco l’aumento salariale di 85 euro, indicato nell’intesa del 30 novembre scorso tra governo e sindacati. L’auspicio espresso dalla ministra Marianna Madia è che si possa chiudere “entro i primi giorni di ottobre”. Quanto al capitolo risorse, per i rinnovi della Pa centrale sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro con le precedenti manovre, almeno altrettanti dovrebbero arrivare con la prossima legge di Bilancio. In tutto, per centrare l’obiettivo dell’aumento di 85 euro servono 2,5 miliardi solo per gli statali in senso stretto. Considerando anche la Pa locale la cifra complessiva sale a quasi 5 miliardi.
Parte il cantiere della manovra
Sgravi permanenti per le assunzioni dei giovani, a cui si guarda anche sul fronte previdenziale, con l’idea di arrivare a mettere in campo una pensione di garanzia. Un tagliando all’Ape (l’anticipo pensionistico) che favorisca di più le donne, riconoscendo il lavoro di cura e ‘sconti’ per la maternità. Rinnovi dei contratti del pubblico impiego, dopo un blocco di quasi otto anni, che per giungere in porto attende lo stanziamento di almeno altri 1,2 miliardi in manovra.
E’ partito il cantiere della prossima legge di Bilancio, che vedrà la luce ad ottobre e che ovviamente dovrà fare i conti con le risorse a disposizione.
Per mercoledì prossimo 2 agosto è stato fissato un incontro tra l’Aran (l’Agenzia che rappresenta il governo nelle negoziazioni) ed i sindacati per discutere dei rinnovi in tutti i comparti del pubblico impiego (dalla scuola alla sanità). Su pensioni e lavoro, invece, governo e sindacati si rivedranno a partire dal 30 agosto per stringere in vista dell’appuntamento con la legge di Bilancio.
LAVORO, SGRAVI PERMANENTI. Il governo punta ad un taglio ‘strutturale’ del cuneo in favore dei giovani: un’ipotesi su cui si sta lavorando è la riduzione del 50% per i primi tre anni dei contributi rivolta agli under-35 (o under-30) che vengano assunti a tempo indeterminato. A questa potrebbe seguire uno sconto di 3 punti (con l’aliquota che passerebbe dal 33% al 30%) per il periodo successivo. Sul tavolo anche misure per rafforzare le politiche attive, tutte con l’obiettivo di sostenere l’occupazione e la ripresa. Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha parlato di “misure di decontribuzione selettiva per i giovani che dovranno essere permanenti”. Mentre il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ripetuto più volte che “il lavoro stabile deve costare meno di quello a tempo determinato, in via definitiva”.
PENSIONI: tra i punti della ‘fase 2’ sulla previdenza che andrebbero nella manovra 2018, ci sono interventi per rilanciare la previdenza complementare e rafforzare il meccanismo della Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata), in modo che la pensione integrativa faccia da reddito ponte per chi vuole uscire prima (oggi questo vale solo all’interno dell’Ape).
Atteso un tagliando all’Ape social, con misure per rafforzare il meccanismo favorendo le donne (agevolazioni legate al numero dei figli) e allargando le platee (ad esempio gli operai agricoli).
Si parla anche di renderla strutturale o comunque prorogarla almeno per il 2019 (oggi è fino al 2018). In generale si ragiona sulla possibilità di valorizzare il lavoro di cura ai fini previdenziali. Per quanto riguarda, invece, lo stop all’automatismo dell’aumento dell’età pensionabile rispetto all’aspettativa di vita, per ora l’apertura al blocco toccherebbe solo i lavori gravosi o al massimo le platee dell’Ape social (disoccupati, disabili, chi assiste disabili).
Comunque se ne parlerà nel merito, come ha detto Poletti, dopo che l’Istat avrà diffuso i dati tra settembre e ottobre.
PUBBLICO IMPIEGO, ATTESI ALMENO 1,2 MLD PER CONTRATTI: il tavolo per il rinnovo dei contratti della Pa riguarda oltre 3 milioni di dipendenti. L’obiettivo è arrivare a mettere nero su bianco l’aumento salariale di 85 euro, indicato nell’intesa del 30 novembre scorso tra governo e sindacati. L’auspicio espresso dalla ministra Marianna Madia è che si possa chiudere “entro i primi giorni di ottobre”. Quanto al capitolo risorse, per i rinnovi della Pa centrale sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro con le precedenti manovre, almeno altrettanti dovrebbero arrivare con la prossima legge di Bilancio. In tutto, per centrare l’obiettivo dell’aumento di 85 euro servono 2,5 miliardi solo per gli statali in senso stretto. Considerando anche la Pa locale la cifra complessiva sale a quasi 5 miliardi.
L’Huffington post – 31 luglio 2017