Quattro fascicoli sull’ospedale dell’Angelo. Arredi «lievitati» di sette milioni
La Corte dei Conti chiede le carte all’Usl 12. Dal Ben «silura» Strano. Insediata la commissione per rinegoziare il project
VENEZIA — Non c’è un solo fascicolo alla Corte dei Conti sull’ospedale dell’Angelo di Mestre: il viceprocuratore regionale Alberto Mingarelli ha infatti aperto ben quattro inchieste su altrettante potenziali anomalie di questi primi cinque anni di vita del contratto di project financing. Un paio di settimane fa la procura contabile ha chiesto all’Usl 12 di inviare la documentazione relativa e il direttore generale Giuseppe Dal Ben ha dato incarico ai suoi uffici amministrativi e al direttore Fabio Perina di farlo. Alla Corte dei Conti erano arrivati diversi esposti, che mettevano in luce alcuni aspetti controversi del contratto. E su ognuno di questi Mingarelli ha chiesto delucidazioni. In particolare uno dei problemi sollevati negli esposti sarebbe quello degli arredi, costati ben 7 milioni in più di quanto previsto nel piano economico-finanziario del 2005. Per questo la procura ha chiesto la copia della convenzione generale di project financing e della documentazione relativa all’aggiudicazione.
Negli esposti veniva inoltre messo in luce il fatto che, sempre in contrasto con il piano finanziario, nei consuntivi 2007-2009 gli incassi della Veneta sanitaria finanza di progetto (cioè la società concessionaria dei servizi non sanitari dell’ospedale) sono stati di ben 8 milioni di euro superiori alle previsioni: si ipotizzava infatti un inizio «in salita», con perdite per circa 4 milioni, ma la realtà ha portato un utile di 3,7 milioni. Lo stesso contratto diceva però che in questo caso l’Usl avrebbe avuto la possibilità di chiedere una revisione al ribasso delle tariffe al concessionario e la Corte ha chiesto «se tale revisione sia stata effettuata » e eventualmente di «comunicare le ragioni per cui il responsabile del procedimento non abbia proceduto in tal senso ». Altre contestazioni riguardano il pagamento degli oneri di manutenzione sui macchinari anche per il primo anno di fornitura (che in teoria dovrebbe essere coperto dalla garanzia) e il mancato ribasso del canone dopo che alla società venne affidata anche la gestione del laboratorio analisi del Civile di Venezia. Tutte questioni che verranno analizzate dal magistrato e dalla Guardia di Finanza, ma su cui in realtà lo stesso Dal Ben sta lavorando. Il 20 marzo scorso il direttore generale ha infatti costituito una commissione tecnica aziendale per la verifica dei project financing, «tenuto conto ovviamente dello stato di avanzamento contrattuale di ciascuna convenzione».
L’Usl 12 ha infatti tre procedure aperte: oltre all’Angelo, l’unica completata ormai dal 2008, è in corso la ristrutturazione del padiglione Jona (i lavori dovrebbero terminare nel 2014), mentre è in stand-by il centro protonico per la cura dei tumori, che non piace alla Regione. La commissione dovrà analizzare contratti e prezzi, per dare la possibilità all’Usl di «intraprendere le eventuali azioni correttive, anche in termini di rinegoziazione delle convenzioni ». Ora il focus è tutto sui costi e lo dimostra un’altra iniziativa simbolica di Dal Ben, che dimostra come l’aria sia cambiata con il suo arrivo. Il «dominus» d e i project nell’era Padoan era l’ingegner Girolamo Strano, storico direttore del Dipartimento tecnico. Dal Ben però ha deciso di sostituirlo con Mario Po’, direttore del Dipartimento pianificazione e sviluppo ed ex direttore amministrativo dell’Usl 8 di Asolo. «E’ necessario – scrive Dal Ben – avvalersi di professionalità orientate alla dimensione gestionale ed economica piuttosto che tecnico- ingegneristica».
Alberto Zorzi – Corriere del Veneto – 16 maggio 2013