Con nota del 19 febbraio la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute comunica ufficialmente l’uscita di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Province di Trento e Bolzano dalle “zone a rischio rabbia”. Viene pertanto a cessare l’obbligo di vaccinazione antirabbica in cani e animali al pascolo in tutto il territorio regionale. Le misure adottate hanno portato all’eradicazione della malattia e il territorio italiano ha riacquistato lo status di indennità dalla rabbia silvestre. L’ultimo caso accertato risale infatti all’11 febbraio 2011 in una volpe nella provincia di Belluno. Sono trascorsi due anni quindi e l’Unità di crisi centrale ha ritenuti venuti meno i presupposti per il mantenimento delle aree a rischio di malattia nelle regioni e province coinvolte.
Per quanto riguarda il territorio del Fvg è stato ritenuto opportuno mantenere la vaccinazione orale delle volpi in una porzione adiacente al confine sloveno, vista la situazione a rischio nei paesi balcanici. Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie) prevede all’articolo 8.10.2 comma 4 del codice zoosanitario che un Paese aderente possa dichiarare la riacquisizione dell’indennità dalla rabbia trascorsi due anni dall’ultimo caso di malattia, Ministero e Centro di referenza dell’IzsVe stanno predisponendo il report da inviare all’Oie.
a cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 20 febbraio 2013 – la riproduzione di tutti i contenuti è riservata
* sullo stesso argomento leggi anche sul nostro sito Il Veneto e la rabbia. Perché la fine di un’emergenza sanitaria viene comunicata dall’assessore alla caccia?