Venne restituito dopo il pagamento di un riscatto di 3 mila euro Charlie il cavallo più piccolo del mondo «rapito» nel settembre del 2013 alla Mostra nazionale del cavallo di Città di Castello. Vicenda per la quale i carabinieri hanno arrestato tre persone. Per una quarta persona è stato invece disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dall’indagine è emerso che il cavallo venne custodito nella zona di Peschiera del Garda dopo essere stato rubato.
L’operazione è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Città di Castello, in collaborazione con quelli di Assisi, Foligno e Chioggia Sottomarina (Venezia), che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Perugia. Le indagini erano state avviate subito dopo il furto del cavallo, ospite d’onore della mostra nazionale di Città di Castello.
Venne portato via dal suo box, facendolo passare attraverso un foro praticato nella recinzione. Gli accertamenti si rivolsero immediatamente verso alcune famiglie di nomadi residenti in Umbria, che già in passato erano state coinvolte in indagini inerenti reati commessi nel mondo dei cavalli. L’ipotesi era che alla base del furto vi fosse la volontà di chiedere un riscatto. È quindi emerso che un commerciante italiano di 53 anni, residente in provincia di Perugia, e con interessi nel settore, aveva avvicinato il proprietario dell’animale prospettandogli la possibilità di riavere Charlie, a suo dire in possesso di persone pericolose, se avesse pagato un riscatto di 10 mila euro. I carabinieri sono quindi risaliti a due nomadi di 34 e 25 anni, domiciliati in Provincia di Perugia e risultati con numerosi precedenti di polizia alle spalle. Considerati dai militari i «presumibili» artefici dell’estorsione, mantenevano i contatti – ritengono gli inquirenti – con la persona che materialmente custodiva il cavallo nei pressi di Peschiera del Garda. Quest’ultimo, anch’egli di origini nomadi, è stato identificato in un 40enne residente a Rovigo ma domiciliato a Cavarzere (Venezia), con «numerosi» precedenti di polizia.
Per i carabinieri colui che materialmente restituì il cavallo al proprietario, trasportandolo nel portabagagli della sua autovettura, dopo la consegna di 3.000 euro. Di qui l’arresto dei tre nomadi e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il commerciante, risultato incensurato. Tutti accusati di concorso in ricettazione ed estorsione.
22 maggio 2014