di Filippo Tosatto. Il rapporto degli ispettori regionali sulla sanità non risparmia critiche. Solo in cinque sono state promosse, mentre pesanti rilievi sono stati rivolti all’Asl 1 di Belluno e all’Asl 12 di Venezia-Mestre. Contestazioni più lievi a Treviso. Bene l’azienda di Padova e l’Istituto oncologico. Cinque promosse a pieni voti, otto costrette agli esami di riparazione, dieci bocciate: luci e ombre nelle 23 pagelle delle Ulss e delle Aziende ospedaliere stilate dagli «advisor» della sanità veneta incaricati dall’assessore Luca Coletto di verificate le criticità amministrative e contabili segnalate alla Regione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il rapporto conclusivo, redatto dalla Direzione dell’attività ispettiva e vigilanza del settore socio-sanitario, analizza la situazione del 2011 alla luce dei rilievi operati dal Mef e riguardanti le procedure adottate dai poli della salute.
In primo piano le procedure negoziate per l’acquisto di beni e servizi e l’eventuale frazionamento degli acquisti; la legittimità della proroga e del rinnovo contrattuale in assenza di gara, autentici punti dolenti; il rimborso delle spese e il ritardato pagamento dei creditori; le convenzioni di tesoreria e l’adeguata trasparenza nella diffusione delle delibere adottate.
Cinque stelle, si diceva, immuni da rilievi perché il monitoraggio della loro attività ha riscontrato il pieno rispetto della normativa e dei criteri contabili: si tratta delle Ulss dell’Alto Vicentino, di Pieve di Soligo e di Verona nonché dell’Azienda ospedaliera di Padova (per risorse gestite e prestazioni erogate, un autentico pilastro nel sistema regionale del welfare) e dell’Istituto oncologico veneto.
Sul fronte opposto, le stroncature. A cominciare da quella incassata da Belluno, che manifesta ben nove punti critici irrisolti; accanto all’ingiustificata e frequente proroga o rinnovo di contratti – in qualche caso definiti «illegittimi» al pari dell’avvenuto rinnovo della convenzione di tesoreria – la relazione contesta la «mancanza dei presupposti per il ricorso a procedure negoziate negli acquisti di beni e servizi» e l’«illegittimo frazionamento degli acquisti disposti per la medesima tipologia di prodotti»; critiche anche all’«irregolare introito, da parte dei medici interessati, dei proventi delle prestazioni erogate in regime di libera professione»; un quadro piuttosto allarmante.
Nell’ambito dei capoluoghi, neanche l’Ulss Veneziana – «illegittimo ricorso all’istituto della proroga contrattuale» – sfugge alle contestazioni mentre quella di Treviso ha posto rimedio agli errori commessi, relativi soprattutto a ritardi nell’adozione di delibere di integrazione della spesa. Due ombre, invece, permangono sull’Ulss di Padova: la prima consiste nel «ritardato pagamento dei creditori con conseguente aggravio di oneri per interessi moratori e spese legali» e dipende essenzialmente dai ritardi nell’arrivo dei fondi statali; l’altra investe il mancato incasso, per numerose annualità, del canone di concessione del bar all’ospedale Sant’Antonio, la cui ditta concessionaria è stata nel frattempo assoggettata a procedura fallimentare.
Un unico rilievo, significativo però, a carico dell’Azienda ospedaliera universitaria di integrata di Verona: allude alla «criticità nel trasferimento di risorse dalla gestione liquidatoria della cessata Azienda ospedaliera per il ripiano dei debiti pregressi».
Infine Rovigo, che sconta un peccato forse veniale: l’affidamento dell’incarico per la difesa in giudizio dell’Ulss e della consulenza tecnica di parte, ad un legale individuato «in assenza di un criterio di selezione». Talora, sono gli stessi ispettori ad assolvere le aziende da responsabilità che ricadono su altri; è il caso dell’Ulss di Mirano che manifesta «forte sofferenza di cassa nonché notevole incremento dei tempi di dilazione nel pagamento dei fornitori»: una criticità, rileva la relazione, da imputare alla Regione (che riceve le risorse da Roma e le redistribuisce) piuttosto che all’unità sanitaria.
Che aggiungere? Ribadito che il rapporto ha come anno di riferimento il 2011 (nel frattempo alcune anomalie in oggetto potrebbero essere state sanate), spicca – negativamente – il ricorso diffuso alla proroga dei contratti in scadenza per l’acquisto di beni e servizi, senza procedere a regolari gare d’appalto; una situazione di concorrenza negata che talora i direttori generali giustificano con l’esigenza di mantenere standard collaudati nelle prestazioni ma che a lungo andare distorce la fisiologica dinamica di mercato. Su questo e su altri capitoli, è da presumere che la Corte dei Conti esigerà maggiori approfondimenti. La sanità veneta, va ricordato, fattura annualmente 8,5 miliardi e assorbe il 75% dei finanziamenti complessivi previsti dal bilancio regionale.
Le valutazioni delle Unità sanitarie e delle aziende ospedaliere nel dettaglio
Ulss 1 – Belluno: risultano non superati i seguenti rilievi:
– mancanza dei presupposti a procedere negoziate negli acquisti di beni e servizi
– illegittimo frazionamento degli acquisti, disposti per la medesima tipologia di prodotti
– mancata adozione di procedure di evidenza pubblica, per l’affidamento di lavoro o altre opere
– impossibilità di ricondurre la gestione aziendale della società partecipata “Codivilla Putti” a livelli di maggiore compatibilità finanziaria stati le rilevanti perdite di esercizio rilevate negli ultimi esercizi, anche a causa della paralisi degli organi amministrativi della struttura stessa
– frequente proroga o rinnovo dei contratti in essere, talvolta anche a causa del ritardo dell’Ulss capofila nell’indizione delle gare di “area vasta”
– irregolare introito, da parte dei medici interessati dei proventi delle prestazioni erogate in regime di alpi
– difformità del numero delle casse interne rispetto a quello inducato nella delibera di istituzione delle medesime
– illegittimo rinnovo della convenzione di tesoreria
– illegittimi rinnovi contrattuali
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 3 – Bassano del Grappa: risultano non superati:
– il rilievo relativo all’illegittimo ricorso all’istituto della proroga contrattuale
– la carenza del sistema informatizzato di gestione della contabilità
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 5 – Ovest Vicentino – risultano non superati i seguenti rilievi
– Illegittimo rimborso spese a dirigenti tramite fondi economali
– Trasformazione di contratti di formazione lavoro di talune unità di personale, in rapporti a tempo indeterminato con destinazione nelle stesse posizioni presso altra struttura
– Liquidazione di somme per attività svolte dal direttore generale quale componente/ esperto in strutture / commissioni di livello regionale / nazionale a carico del bilancio aziendale
– Notevole ritardo di pubblicazione di una deliberazione
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 6 – Vicenza – risulta non superato il rilievo relativo all’illegittimo ricorso all’istituto della proriga contrattuale
Ulss 12 – Veneziana – risultano non superati i seguenti rilievi
– illegittimo ricorso all’istituto della proroga contrattuale
– conferimento di incarico professionale a sanatoria
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 13 – Mirano – risultano non superati i seguenti rilievi
– Forte sofferenza di cassa nonché notevole incremento dei tempi di dilazione nel pagamenti ai fornitori. Da evidenziare che il rilievo era rivolto alla Regione e non all’azienda in oggetto
– Tardivo rinnovo di convenzione scaduta; proroga di incarico contrattuale
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 14 – Chioggia – discordanze tra giacenze di farmaci e forniture rispetto a quanto rilevato
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 15 – Alta padovana – Carenza e genericità di alcuni appalti
-Adozione di delibera a sanatoria di contratti di forniture di beni e servizi già in essere
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 17 – Este – risulta non superato il rilievo relativo all’illegittimo ricorso all’istituto della proroga contrattuale.
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 18 – Rovigo – risulta non superato il rilievo relativo all’affidamento dell’incarico per la difesa in giudizio della Ulss e delle consulenza tecnica di parte ad un legale individuato in assenza di un criterio di selezione
-Carenza di motivazione nella proroga degli incarichi direttori di talune dipendenze
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 19 – Adria – mancato riscontro per le ditte fornitrici di alcuni lotti ad alcuni presidi ospedalieri
I restanti rilievi risultano superati
Ulss 21 – Legnago – risultano non superati i seguenti rilievi:
– assegnazione di un appalto di fornitura fuori termine a causa di un errore nel riferimento nella data di scadenza del bando di gara
– Illegittimo ricorso all’istituto della proroga contrattuale
– Criticità di alcune procedure per l’acquisizione di beni e servizi
– Incongruenze nelle date di proroga di talune forniture
Ulss 22 – Bussolengo – liquidazione a sanatoria di onorari a legali esterni
I restanti rilievi risultano superati
Azienda ospedaliera universitaria di Verona – risulta non superato il rilievo relativo alla criticità nel trasferimento di risorse alla gestione liquidatoria della cessata Ao di Verona per ripiano di debiti pregressi
– Carenza nel bando di affidamento incarichi individuali e lavori autonomi
I restanti rilievi risultano superati
—————————-
Non avevano ricevuto nessun rilievo da parte del ministero dell’Economia e delle finanze
Ulss 4 Alto Vicentino
Ulss 7 Pieve di Soligo
Ulss 20 Verona
Azienda ospedaliera di Padova
Istituto oncologico veneto
———————–
Le Ulss 2, 8, 9, 10 avevano ricevuto rilievi ma li hanno superati
fonte: Il Mattino di Padova – La Nuova Venezia – La Tribuna di Treviso – 24 marzo 2013