Il rapporto statistico della regione, ancora terza per ricchezza su scala italiana, mostra una flessione di poco inferiore alla media nazionale (-2,3 contro 2,4), identifica il 2013 come un anno ancora critico ma con le basi per una crescita nel 2014. Zorzato: «Stiamo cambiando ma non subiamo passivamente le trasformazioni»
PADOVA. «Al giorno d’oggi le trasformazioni avvengono con grande rapidità e occorre saperle elaborare in tempi brevissimi, sia per capire dove va l’economia e la società, sia per indirizzare le risorse disponibili». Lo ha detto il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Marino Zorzato evidenziando il lavoro che sta alla base del Rapporto statistico sul Veneto, la cui edizione 2013 è stata presentata oggi a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta.
«Anche il Veneto sta cambiando – ha sottolineato Zorzato – ma non sta subendo passivamente le trasformazioni e sa individuare le opportunità». Nel 2012 in Veneto la variazione percentuale del -2,3% del Pil risulta leggermente migliore del -2,4% nazionale. Secondo le analisi, il 2013 rappresenterà ancora un anno di contrazione (-1,2%) per poi lasciare il passo alla ripresa che dovrebbe avviarsi nel 2014 riportando una crescita attorno allo 0,9%.
Nonostante le difficoltà congiunturali, il Veneto rimane la terza regione in Italia per la produzione di ricchezza, dopo Lombardia e Lazio con il una quota del 9,4% del Pil nazionale realizzato in Veneto. Le esportazioni venete hanno registrato nel corso del 2012 un incremento pari al +1,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi ad un valore pari a 51,1 miliardi di euro. Il Veneto si conferma la seconda regione italiana, dietro solo alla Lombardia, per valore di beni esportati, con una quota pari al 13,1% del fatturato estero nazionale.
La crescita delle esportazioni è sostenuta dall’aumento delle vendite sui mercati extra Ue (+6,7%), mentre quelle verso l’area Ue sono in lieve flessione (-1,9%). Nel 2012 il turismo veneto ha retto il confronto con un 2011 da record, grazie a un flusso di visitatori di 15,8 milioni di arrivi (+0,3%). I 62,4 milioni di presenze (-1,7% rispetto l’anno precedente) evidenziano ancora una volta la riduzione della permanenza degli ospiti nelle località di villeggiatura. Nel primo trimestre del 2013 si continuano a registrare buoni risultati con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2012 del 2,2% per gli arrivi e una stabilità delle presenze (-0,4%).
Il Veneto registra un valore occupazionale in linea con quello dell’anno precedente, pari al 65%, e un tasso di disoccupazione del 6,6%, il più alto del decennio, ma nel confronto fra regioni, si conferma ancora una volta tra le regioni leader con il quarto tasso di occupazione più alto e il secondo tasso di disoccupazione più basso.
Sul fronte delle opportunità da cogliere, Zorzato ha evidenziato come il rapporto confermi l’ascesa sui mercati mondiali dei cosiddetti Paesi emergenti e in particolare i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). È nei loro confronti che va focalizzata l’attenzione, perchè si tratta di realtà che cercano la qualità e la bellezza dei nostri prodotti ed è su questo che le imprese venete devono puntare. Zorzato ha detto che anche nel settore turistico è in atto una trasformazione che vede in crescita i flussi verso le città d’arte. «Se un turista balneare – ha aggiunto – spende mediamente circa 90 euro, il turista straniero arriva a spendere nel circuito arte-cultura 140 euro. Questo richiede che ci sia un’offerta turistica complessiva di qualità, collegata a cultura a paesaggio, perchè il turista soddisfatto diventa poi il promo promotore del prodotto veneto all’estero».
L’Arena – 16 luglio 2013