I controlli per la revisione del veicolo diventano biennali, i costi scendono a 3 euro e non si dovrà più attaccare sul parabrezza
Un effetto sarà puramente estetico: parabrezza “pulito”, visuale libera da adesivi che si accumulavano l’uno sull’altro, per non dire dei residui di colla resistenti a qualsiasi detergente. Soprattutto ci sarà un effetto economico, che di questi tempi non è poca cosa: 23 euro risparmiati nel biennio. Infine, l’addio alla seccatura di presentarsi ogni anno in officina: adesso basterà farlo una volta ogni due anni.
Tutto questo grazie all’abolizione del “bollino blu” che la Regione Veneto ha deliberato nell’ultima riunione di giunta su proposta dell’assessore all’Ambiente Maurizio Conte (Lega). Per dirla ancora più semplicemente: non solo non si dovrà più fare l’esame per avere il bollino blu, ma il bollino non andrà nemmeno più attaccato al parabrezza, perché basta e avanza quel che verrà scritto sulla carta di circolazione. Dunque, visuale libera. E soldi risparmiati.
Le modalità e le tariffe – come ricorda la Cgia di Mestre – erano le seguenti: il primo bollino blu si faceva il quarto anno dopo l’immatricolazione del veicolo, poi ogni anno. Per le vetture a benzina e diesel costava 12,91 euro, per quelle a gpl 18 euro. E il bollino andava tassativamente attaccato al parabrezza, sennò in caso di controlli scattava la sanzione. Adesso si cambia: i controlli andranno fatti ogni due anni in sede di revisione dell’auto. Costeranno solo 3 euro. E non servirà incollare nulla al parabrezza.
Tutto questo deriva dal decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti, con decorrenza 2012, che la giunta regionale aveva recepito già lo scorso giugno. La nuova delibera definisce con chiarezza tutta la questione, anche alla luce della circolare del ministero delle Infrastrutture che ha chiaramente indicato che “gli Uffici provinciali non dovranno rilasciare alcun bollino blu essendo sufficiente l’esito della revisione periodica per attestare la regolarità o meno del veicolo in tema di inquinamento ambientale”.
«In definitiva – sottolinea l’assessore Conte – l’esito positivo delle verifiche di tutti i requisiti di sicurezza previsti ed oggetto di revisione periodica, tra cui anche le emissioni, viene attestato sulla carta di circolazione con l’applicazione, da parte degli Uffici della Motorizzazione Civile o delle officine autorizzate dal Ministero dei Trasporti, di una etichetta autoadesiva. In ragione di questo e delle circolari ministeriali di chiarimento rispetto alla materia, abbiamo ritenuto che non sia più necessaria l’esposizione del bollino blu sul parabrezza del veicolo. Con la revisione del veicolo, infatti, viene certificato sulla carta di circolazione il rispetto dei limiti prescritti per l’emanazione di inquinanti nonché le condizioni di sicurezza per la circolazione de veicoli medesimi. E questo è sufficiente».
Gazzettino.it – 8 dicembre 2012