Veneto Strade, ispettori al lavoro. Online gare e consulenze. La premessa è un «se» e sottolinea: «se». Ma se (per l’appunto) la magistratura dovesse accertare delle responsabilità in capo al management delle società della Regione, nell’ambito dell’inchiesta sulla Mantovani, per il governatore Luca Zaia «non ci sarebbe altro da fare che impugnare il lanciafiamme perché l’indignazione, di fronte allo sperpero di soldi pubblici da parte di enti pubblici, non può bastare.
E nessuno pensi di salvarsi dicendo: non c’ero, non sapevo, guardavo da un’altra parte. Tutti saranno inchiodati alle loro responsabilità ed a ciascuno verrà chiesto conto di quel che ha fatto o non ha fatto».
Nell’attesa di mettere mano al napalm, Zaia ha dato corso a quanto già annunciato all’indomani degli arresti e ieri in giunta, tutti presenti e voto unanime, è stata approvata l’istituzione di un nucleo ispettivo interno chiamato a far luce sull’eventuale coinvolgimento di Veneto Strade o Veneto Acque nello scandalo delle false fatturazioni di Bmc, società del faccendiere William Colombelli con sede in San Marino. Della task force, guidata dal segretario generale della Programmazione Tiziano Baggio e dal segretario della giunta Mario Caramel, faranno parte il dirigente del Controllo Atti Maurizio Gasparin, quello degli Affari legislativi Daniele Palumbo, quello della Ragioneria Maurizio Santone e quello dell’Attività ispettiva e vigilanza in Sanità Egidio Di Rienzo. Con due obiettivi. Il primo è passare al setaccio contratti e fatture relativi alla fornitura di beni, servizi e lavori da parte di Veneto Strade e Veneto Acque «a soggetti aventi sede all’estero», con particolare attenzione alle modalità di affidamento. Il secondo è l’estensione di analoghi controlli a tutte le società partecipate dalla Regione, anche in via indiretta, alle società partecipate dagli enti strumentali ed agli stessi uffici di Palazzo Balbi che potrebbero aver affidato direttamente incarichi e consulenze. «Voglio il dossier dettagliato, motivato e documentato sulla mia scrivania entro una decina di giorni, quindi lo metterò a disposizione della magistratura – ha detto Zaia -. Intendo capire chi, cosa, come e perché di ogni operazione: accenderemo la luce là dove c’era il buio». Nella delibera si legge pure un terzo punto ed è la richiesta agli uffici di verificare se l’arresto di Baita abbia comportato il venir meno di quei «requisiti morali» necessari affinché la Mantovani possa continuare a relazionarsi con la Regione per suo tramite, visto che come amministratore delegato ne è il legale rappresentante. Il governatore ha poi annunciato di aver inviato una lettera a tutta la galassia «Palazzo Balbi spa» ordinando di applicare anche lì, d’ora in avanti, le misure di trasparenza già adottate per legge dalla struttura pubblica (curricula dei dirigenti, bandi di gara, esiti degli appalti, consulenze: tutto dovrà essere reso disponibile online) ed ha rivelato che sempre sotto la regia del segretario della Programmazione Baggio è in corso un monitoraggio dei project financing in corso perché «se è vero che il problema non è il project ma la distorsione che se ne può fare» è però altrettanto vero che «in alcuni casi siamo arrivati a pagare costi finanziari abbondantemente fuori mercato». Quanto a Silvano Vernizzi, segretario regionale per le Infrastrutture e amministratore delegato di Veneto Strade al centro delle polemiche per il conflitto d’interesse generato dal doppio ruolo (è allo stesso tempo controllore e controllato), Zaia spiega che «già da tempo ho stabilito di andare verso il mono-incarico, secondo il principio a ciascuno una casella. Ci si arriverà progressivamente, l’inchiesta non c’entra nulla».
Il governatore oggi sarà a Palazzo Ferro Fini per la prima seduta di discussione del bilancio e c’è da credere che in aula tornerà nuovamente sulla vicenda, pronto a dare il suo voto (così ha assicurato) ad un’eventuale seconda commissione d’inchiesta, stavolta del consiglio, «anche se mi sembra un’iniziativa da ufficio complicazioni affari semplici». Esattamente quel che va dicendo il gruppo del Pdl («Indagare non è il nostro mestiere, rischiamo solo di fare confusione») che invece sembra orientato a dire no alla proposta del Pd. In chiusa, piccola curiosità: proprio ieri la giunta ha deliberato il finanziamento a Veneto Strade, 4 milioni 233 mila euro per i primi 4 mesi, come da esercizio provvisorio.
Corriere del Veneto – 6 marzo 2013