Parere della Direzione regionale di attività ispettiva e vigilanza per il caso della nomina dell’ex magistrato. Bonfante (Pd): «Il direttore amministrativo Motta non aveva quindi i titoli per essere nominata». Si attendono ora le decisioni
I dirigenti che vengono nominati nelle Ulss, anche se con incarico di direttore amministrativo, devono aver maturato esperienze specifiche nel settore sanitario e da lì devono provenire. È questa in estrema sintesi la conclusione delle 5 pagine di parere formulato dalla direzione dell’attività ispettiva della Regione per il settore socio sanitario in merito al caso della nomina dell’ex magistrato Maria Cristina Motta a direttore amministrativo dell’Ulss 20 nel gennaio scorso. La questione era stata sollevata con una interrogazione regionale dai consiglieri del Pd Franco Bonfante e Roberto Fasoli che avevano chiesto un approfondimento su questa nomina sostenendo che la Motta, proveniente dalla magistratura, non avesse i requisiti necessari per svolgere l’incarico affidatole dal direttore generale dell’Ulss Giuseppina Bonavina nel settore sanitario. La Bonavina aveva anche fatto svolgere un parere legale dall’avvocato Nicola Spagnol per sostenere le buone ragioni della nomina. Tuttavia i dirigenti regionali dell’attività ispettiva e di vigilanza che hanno approfondito il tema hanno confutato il parere legale chiarendo una volta per tutte che «è di assoluto rilievo la necessità che la pregressa esperienza del direttore amministrativo sia maturata in ambito sanitario» e in questo senso «si è già pronunciato il Ministero della salute, la cui interpretazione è stata avallata dal Consiglio di Stato». Infatti il ministero ha stabilito come «ai fini della nomina a direttore amministrativo delle aziende sanitarie sia necessario possedere una qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche e private, ritenendo l’aggettivo sanitarie riferito sia agli enti che alle strutture» e quindi si intende una «qualificata attività di direzione di area o almeno di una struttura complessa o di una struttura semplice a valenza dipartimentale» nell’ambito di enti e aziende del sistema sanitario. In definitiva, dunque, all’ex magistrato Motta mancano i requisiti per quanto riguarda l’esperienza maturata in ambito di strutture sanitarie e il parere della direzione ispettiva regionale è stato trasmesso al segretario regionale per sanità e sociale Domenico Mantoan che ora dovrà trarre le conseguenze del caso. «La valutazione della Direzione Ispettiva della Regione, chiara ed esauriente, demolisce il parere legale ottenuto dalla Direttrice generale dell’Ulss 20 e credo chiuda la vicenda della erronea nomina della Direttrice amministrativa della stessa Ulss» afferma il consigliere Bonfante. «Ora mi aspetto», aggiunge, «un intervento tempestivo e risolutivo che ponga fine ad un’evidente illegittimità, poiché gli atti nel frattempo adottati dalla neo Direttrice amministrativa risulterebbero privi dei requisiti di validità. Mi spiace per la dottoressa Motta, che non conosco e di cui non ho motivi di dubitare della buona fede, ma è ora di finirla a Verona con nomine, assunzioni ed altro, violando od aggirando leggi». Bonfante conclude: «Per quanto riguarda la Direttrice generale constato che è la seconda volta che incorre nel medesimo errore e se errare è umano, perseverare, a certi livelli, diviene inaccettabile». Il direttore generale Giuseppina Bonavina da parte sua fino a ieri sera non aveva ricevuto nulla da Venezia. Aveva contestato l’altro giorno su queste pagine i contenuti dell’interrogazione: «La dottoressa Motta ha preso servizio il primo aprile e intendo tenermela. Ribadisco che ritenevo al momento della scelta e ritengo tutt’ora che per la dottoressa Maria Cristina Motta tali requisiti sussistano ampiamente. C’è forse paura di una figura di questo tipo. Per quanto mi riguarda non ho nulla da nascondere e mi riservo di tutelarmi nelle sedi competenti». L’ultima parola, per la decisione finale, spetta al dirigente regionale Mantoan per risolvere la complessa vicenda.
L’Arena – 16 maggio 2013