Piero Erle. Rivoluzione Zaia, atto unico: quattro “missili” messi subito in rampa di lancio. Alt ai project financing, sì, ma anche taglio immediato ai cda degli enti strumentali, e pure alle liste d’attesa della sanità, e abbattimento dei muri che separano i fondi per le imprese.
Stamattina in Consiglio regionale si riuniranno infatti assieme la prima commissione “Affari istituzionali” e la seconda ‘Territorio” per inviare subito all’aula il progetto di legge firmato dal governatore – e controfirmato dai capigruppo Nicola Finco (Lega) e Silvia Rizzotto (lista Zaia), a segno di blindatura della maggioranza – che rimanda ai box tutti i “project financing” per autostrade, strade e altro ancora in iter in Regione. Come già noto, il testo punta a mettere subito “sotto verifica” i project non conclusi. E il primo della lista, è chiaro, è il progetto della nuova Valsugana, il cui blocco è stato chiesto dal Trentino per avviare un dialogo sulla Valdastico Nord.
«Le due commissioni – spiega Marino Finozzi, presidente della prima dovrebbero esprimere parere, in modo da portare la legge in aula martedì 4 agosto». In commissione saranno il vicepresidente Gianluca Forcolin (bilancio) e l’assessore Elisa De Berti (infrastrutture) a spiegare anche i punti più delicati: quanti sono i project a rischio stop, quanti soldi per danni potrebbero essere dovuti ai proponenti, quante decine di milioni servono alla Regione per realizzare le opere senza “project”.
Ma c’è un’altra sorpresa che da l’idea del ritmo che questa nuova legislatura Zaia vorrebbe instaurare. All’ordine del giorno della commissione guidata da Finozzi sono stati iscritte infatti altre tre proposte di legge targate Zaia e Finco-Rizzotto (e in più c’è quello di Finco per eliminare la legge veneta sui campi sinti-rom). Tutte e tre di grande portata. Non è prevista la discussione, ma l’illustrazione, ed è lo stesso Finozzi che spiega perché: «Sono progetti di legge che noi dobbiamo solo “sbloccare”, perché poi l’esame spetta alle altre commissioni, che possono così mettersi al lavoro a loro volta». Ma tra i tre progetti ce n’è uno – peraltro già preannunciato pubblicamente da Zaia – che è una nuova bomba nel mondo politico regionale. La legge infatti è semplicissima, e inserisce una modifica alla legge del 2011 che impegnava la Giunta a varare una proposta di riforma vera e propria di tutti gli enti strumentali: in attesa di quella, «gli organi collegiali e monocratici in carica degli enti strumentali regionali si considerano decaduti alla data di entrata in vigore della presente legge». La Giunta poi provvederà a nominare commissari con un compenso di poco più di 5mila euro al mese. Significa azzerare subito Arpav, Ater, Avepa, Parchi e altri enti. Sarà da vedere se la legge arriverà presto in Consiglio o sarà “ruminata” nei corridoi di palazzo Ferro Fini.
Sempre domani, la commissione darà lo sblocco ad altre due rivoluzioni messe in rampa da Zaia e i suoi: una legge-quadro che impone subito una riorganizzazione e un taglio alle liste di attesa delle Ulss, fissando tempi tassativi. Ora si andrà in commissione Sanità. Ultimo “missile” in rampa oggi per la terza commissione (la guida il consigliere Sergio Berlato): la riunificazione dei fondi di rotazione regionali, semplificando e riunendo produttivo e terziario.
Il Giornale di Vicenza – 22 luglio 2015