Regione, terremoto a Palazzo Balbi. Il dg Luca Felletti lascia, arriva Ilaria Bramezza. Dopo un anno il manager torna nella finanza. Nominati i 5 maxi dirigenti, ecco i nomi
A meno di un anno dalla nomina, Luca Felletti, ferrarese, ex vice direttore generale di Veneto Sviluppo, lascia l’incarico di segretario generale della Programmazione, il ruolo di massimo vertice dell’amministrazione regionale. «Una decisione sofferta» ammette il governatore Luca Zaia, che ha deciso di affrontare l’argomento in una conferenza stampa convocata ieri di gran fretta, «così da evitare di ripetere l’errore commesso con le dimissioni di Claudio Dario dalla direzione generale dell’Usl di Padova, che hanno dato il via a illazioni e fantasie senza alcun fondamento».
Zaia ha spiegato che l’addio di Felletti, motivato «esclusivamente da ragioni di ordine professionale e familiare», era noto «da un mese e mezzo», tempo impiegato per la ricerca di un successore e l’organizzazione di un passaggio di consegne indolore. Per la delicatissima casella, cui corrisponde uno stipendio annuo di 189.530 euro lordi l’anno, alla fine è stata scelta Ilaria Bramezza, sorella del direttore generale dell’Usl del Veneto Orientale Carlo, trevigiana come Zaia.
Un passato da direttore generale del Comune di Venezia (giunta Costa), senior strategy advisor dell’autostrada Brescia-Padova e in Ernst & Young, direttore relazioni esterne e comunicazione di Alitalia e, per un anno, presidente del Casinò di Venezia (nominata dall’allora commissario Vittorio Zappalorto). Gli ultimi due incarichi ricoperti sono quelli di presidente del consiglio di amministrazione di Farmacie Trevigiane spa (partecipata al 20% dal Comune di Treviso) e amministratore delegato di International Talent Academy. «Ho voluto lei perché ha un profilo manageriale, aziendale – ha detto Zaia – in linea con l’impronta che vogliamo dare all’ente. Lasciatemi poi sottolineare il fatto che il Veneto è la prima Regione d’Italia a scegliere una donna per la direzione generale». Poche parole per Bramezza all’esordio: «Il presidente mi ha chiamato solo due settimane fa, lo ringrazio per la fiducia».
Ora, al di là delle dichiarazioni ufficiali (Zaia: «Ringrazio Felletti per il grande lavoro svolto, a lui va ascritto il merito di aver chiuso la difficile trattativa sul ridisegno istituzionale dell’ente, una razionalizzazione rivoluzionaria»; Felletti: «Il presidente è un galantuomo, ho interpretato questi anni tra Veneto Sviluppo e la Regione come civil servant , è stata una bellissima esperienza ma la vita è un viaggio e bisogna sempre essere pronti per nuove sfide»), a Palazzo tutti si interrogano sulle ragioni che hanno spinto una manager stimato dagli assessori (il saluto ieri in giunta è stato sinceramente commosso), dai dipendenti e dal sindacato (Cgil e Uil: «Felletti è stato un interlocutore attento e prezioso, il suo è stato un lavoro paziente») a lasciare la Regione dopo appena un anno. Lui, riservato, non dice di più, neppure la futura destinazione (tornerà nel mondo della finanza e del credito con un ruolo di vertice in un’importante banca del Sud) ma al di là delle ragioni personali, certamente prevalenti, non dev’essere stato facile per chi arriva dal privato confrontarsi (scontrarsi?) con le dinamiche e le liturgie del pubblico, dove sono forti le pressioni della politica e dei media, frequenti i veleni e gli sgambetti (anche se Zaia s’infuria: «Ve li inventate voi giornalisti i veleni»), notevoli lo stress e la tensione.
Ad ogni modo, sempre nel corso della conferenza stampa di ieri il vice presidente con delega al Personale Gianluca Forcolin ha presentato anche i 5 nuovi super dirigenti chiamati ad affiancare Bramezza e il segretario generale della Sanità Domenico Mantoan dopo la riorganizzazione coordinata proprio da Felletti. Mauro Trapani sarà il capo dell’area Sviluppo economico, Santo Romano di quella Capitale umano e cultura, Maurizio Gasparin della Programmazione e sviluppo strategico, Alessandro Benassi va alla Tutela e lo sviluppo del territorio, mentre a capo del Bilancio arriva dalla Provincia di Treviso Gianluigi Masullo. Non ha quindi trovato conferme l’indiscrezione circolata nei giorni scorsi sull’approdo a Palazzo Balbi del direttore generale della Provincia di Treviso, oltre che di Anci e Upi, Carlo Rapicavoli.
Marco Bonet – Il Corriere del Veneto – 10 giugno 2016