Da ieri Luca Coletto non è più il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità. E per la prima volta il Veneto non guida alcuna commissione all’interno della Conferenza delle Regioni. In polemica con la richiesta del Partito Democratico di affidare all’Emilia Romagna la poltrona finora occupata dalla Lega Nord nel settore di eccellenza per i veneti, in conseguenza dei mutati equilibri politici usciti dalle urne elettorali, il governatore Luca Zaia ha infatti rifiutato le offerte alternative (la presidenza dell’Ambiente o la vicepresidenza della stessa Salute). «I princìpi applicati per assegnare i coordinamenti – ha spiegato il leghista – non hanno voluto tenere conto del buon lavoro fatto dal Veneto. È un trattamento che non condividiamo». Dunque non solo Venezia non intende fare la vice di Bologna, ma ha anche sollevato un caso attorno alla Regione «rossa», il che ha scatenato l’inattesa solidarietà dei governatori Pd di Toscana, Puglia e Campania.
«Pongo una questione di opportunità – ha detto Zaia – rispetto al fatto che l’Emilia Romagna esprima sia la presidenza della commissione Salute delle Regioni, sia quella dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali». E così alla presidenza dell’Agenas potrebbe andare un veneto (secondo il Sole 24 Ore, Domenico Mantoan, attuale direttore generale della Sanità regionale)
Soddisfatto il presidente Sergio Chiamparino. «Sono state individuate oggi le Regioni e le Province autonome i cui Assessori assumono le funzioni di Coordinatore e Coordinatore Vicario delle Commissioni – ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, che ha anche espresso «soddisfazione per una scelta condivisa da tutte le Regioni salvo il Veneto che si è astenuto». Chiamparino ha quindi voluto «ringraziare gli assessori che si sono impegnati nella fase precedente». «Ora ci aspetta un passaggio importante e delicato, soprattutto per quanto riguarda il confronto con il Governo – ha sottolineato Chiamparino – perché ci sono sul tavolo temi fondamentali come la riforma costituzionale, la legge di stabilità e, più in generale, la salvaguardia e lo sviluppo della sanità pubblica».
Molto contrariato invece il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che non ha mandato giù il cambio al vertice della commissione Salute. «Noi ovviamente non abbiamo accettato nessuna commissione – ha commentato Zaia – e quindi per la prima volta una regione non avrà nessuna commissione. Lo abbiamo fatto non per fare i capricci, ma perché i principi di attribuzione delle commissioni non hanno tenuto conto del buon lavoro del Veneto. Ci rendiamo conto che il tema è politico, ma è altrettanto evidente che non lo condividiamo». Ma Zaia pone a questo punto anche un’altra questione. «L’Emilia Romagna non può avere la presidenza di Agenas».
«Mettiamo a disposizione della Commissione – ha commentato l’assessore emiliano alla sanità Sergio Venturi – la nostra esperienza per far sì che le Regioni, nel loro insieme, possano dare concretamente il loro contributo per un Servizio sanitario nazionale con quegli standard di qualità che i cittadini giustamente ci chiedono. Ringrazio la Regione Veneto per l’ottimo lavoro svolto – prosegue Venturi – la nostra collaborazione sono certo che proseguirà anche in futuro. Questo incarico è il raccolto di quanto seminato in questi anni – sottolinea – per cui non posso che ringraziare chi mi ha preceduto nel ruolo di assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna».
Governatori. Il rinnovo del «parlamentino»
Roberto Turno. Il Sole 24 Ore. Per loro è un banale «criterio di equilibri politici», per le malelingue altro non è che un cencellum applicato alle (e dalle) regioni. In poco più di un’ora ieri il parlamentino dei governatori, dopo però circa 2 mesi di incubazione e centinaia di consultazioni – qualcuno dice anche con Palazzo Chigi –, ha assestato lo scossone definitivo all’assegnazione delle poltrone di vertice tra le regioni nel ruolo di capofila (si potrebbero definire altrettante commissioni, come quelle parlamentari) per singolo settore pubblico. Trovando una quadra che di fatto conferma le precedenti “presidenze” di settore. Tranne che in un caso, quello probabilmente più delicato e in fondo più appetito anche se il più complicato di tutti: la sanità, che passa dal Veneto a trazione leghista all’Emilia Romagna col motore Pd di marca renziana.
Un passaggio di consegne di cui si parlava da tempo e che ieri è diventato realtà. Con tanto di mal di pancia del governatore veneto Luca Zaia. Che non ha perso tempo a far sapere: «Se ci togliete la sanità vuol dire che non siamo capaci di presiedere niente». Così, detto e fatto, ha preso cappello e rinunciato a qualsiasi ruolo per il Veneto, da sempre ai posti di vertice. Ora non sarà così: il Veneto non avrà niente, anche se Zaia ha fatto sapere senza giri di parole che gradirebbe la presidenza dell’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali che peraltro non conta granché. Ma farà sempre di più, tranne che decidere.
Non che il passaggio di consegne non fosse stato già metabolizzato, né che in qualche modo non fosse quasi nello stato delle cose dopo che la maggioranza di centrosinistra nelle regioni è andata via via aumentando. Diventando ormai schiacciante, tranne i possedimenti forzisti-leghisti nel triangolo lombardo-veneto-ligure. Ma al Veneto la cosa non è andata affatto a genio. Sebbene i suoi alleati non si siano stracciati le vesti. La Lombardia ha conservato il primato nella commissione Affari finanziari , il cuore delle tribolazioni regionali, da sempre guidata con profitto anche se tra insuccessi (i tagli) crescenti. Ma ora a il Pd renziano ha fatto valere tutta la forza dei suoi numeri. Al centrodestra ha lasciato gli Affari finanziari ma non anche la sanità. Sebbene poi non è dal parlamentino regionale sulla sanità che si orientano le decisioni. Magari si hanno più conoscenze dirette, quello sì. E si concerta. Ora il Pd serra le fila. Tra l’altro mantiene alla Toscana istruzione, lavoro e ricerca, l’industria alle Marche, l’agricoltura alla Puglia, l’ambiente al Piemonte, le infrastrutture alla Campania. E la sanità, appunto, la gira agli emiliani diventati renziani doc. Senza dire del presidente dei presidenti, il governatore piemontese Sergio Chiamparino, renziano a modo suo.
Proprio Chiamparino ha messo a tacere le malelingue che sussurravano di un cencellum regionale: «Per le commissioni vale il criterio degli equilibri politici – ha spiegato –. Il presidente Zaia? L’ho visto più arrabbiato altre volte». Mentre il confermato coordinatore al bilancio, il leghista lombardo Massimo Garavaglia, chiariva: «Dispiace per il Veneto che ha ben lavorato. Ma la scelta è stata politica». Questione di contrappesi, appunto. Col governatore ligure Giovanni Toti che intanto aveva già conquistato uno dei quattro posti nell’ufficio di presidenza accanto a Chiamparino, con Rossi (Toscana), De Luca (Campania) e Pittella (Basilicata). E ora si comincia, con la manovra 2016. E i tagli allo studio al Fondo sanitario 2016 per 3,3 mld che fanno tremare tutte le regioni. Anche l’Emilia renziana, ora in prima fila. (Roberto Turno – Il Sole 24 Ore)
Ecco l’elenco delle commissioni della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
I Commissione Affari istituzionali e generali
COORDINATORE: CALABRIA
COORDINATORE VICARIO: PIEMONTE
SARDEGNA (Responsabile del settore Regioni ad autonomia differenziata)
VALLE D’AOSTA (Responsabile della materia politica della montagna)
II Commissione Affari finanziari
COORDINATORE: LOMBARDIA
COORDINATORE VICARIO: LAZIO
III Commissione Affari europei e internazionali
COORDINATORE: UMBRIA
COORDINATORE VICARIO: CAMPANIA
SARDEGNA (Responsabile della materia cooperazione internazionale)
IV Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio
COORDINATORE: CAMPANIA
COORDINATORE VICARIO: LIGURIA
V Commissione Ambiente ed Energia
COORDINATORE: PIEMONTE (ad interim)
COORDINATORE VICARIO: P.A. BOLZANO
VI Commissione Beni e Attività culturali
COORDINATORE: FRIULI VENEZIA GIULIA
COORDINATORE VICARIO: BASILICATA
VII Commissione Salute
COORDINATORE: EMILIA-ROMAGNA
COORDINATORE VICARIO: PIEMONTE (ad interim)
VIII Commissione Politiche sociali
COORDINATORE: MOLISE
COORDINATORE VICARIO: PUGLIA
IX Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e Ricerca
COORDINATORE: TOSCANA
COORDINATORE VICARIO: LAZIO
X Commissione Politiche agricole
COORDINATORE: PUGLIA
COORDINATORE VICARIO: LOMBARDIA
XI Commissione Attività produttive
COORDINATORE: MARCHE
COORDINATORE VICARIO: SICILIA
Commissioni speciali
Protezione civile
COORDINATORE: P.A. TRENTO
COORDINATORE VICARIO: SARDEGNA
Agenda Digitale
COORDINATORE: FRIULI VENEZIA GIULIA
COORDINATORE VICARIO: BASILICATA
Immigrazione e italiani all’estero
COORDINATORE: SICILIA
COORDINATORE VICARIO: LIGURIA
Turismo e industria alberghiera
COORDINATORE: ABRUZZO
COORDINATORE VICARIO: BASILICATA
18 settembre 2015