La Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento Europeo si è espressa sulla proposta di regolamento europeo sui medicinali veterinari presentata dalla Commissione Europea nel 2014, votando il progetto di risoluzione della relatrice di maggioranza Francoise Grossetete e gli emendamenti di compromesso. La relazione approvata in Commissione sarà discussa e andrà in votazione durante la plenaria del Parlamento in primavera. La seduta del 17 febbraio in Commissione Envi era stata preceduta da una fase di negoziazione degli emendamenti presentati dagli eurodeputati, oltre un migliaio di proposte di modifica sfociati poi in un accordo di sintesi. La proposta è stata approvata con 60 voti a favore e tre contrari. Tutti favorevoli gli eurodeputati italiani (il presidente Giovanni La Via, Eleonora Evi, Piernicola Pedicini, Alberto Cirio, Elisabetta Gardini, Simona Bonafè, Nicola Caputo, Massimo Paolucci e Damiano Zoffoli).
La relatrice Grossetête ha detto che il voto è un grande passo avanti per la salute degli animali e la lotta contro la resistenza agli antibiotici.”Con queste nuove regole, siamo in grado di circoscrivere meglio e controllare l’uso di antibiotici negli animali da allevamento e quindi ridurre il rischio che i potenziali resistenze. Il testo contribuirà anche a migliorare la disponibilità di farmaci e l’innovazionei, in modo da ampliare l’arsenale terapeutico a disposizione dei veterinari”.
Tra le principali novità la proibizione dell’uso profilattico di routine degli antimicrobici, a eccezione dei casi in cui tale uso sia giustificato da un veterinario in presenza di sintomi eccezionali dell’animale. Sintomi che dovranno essere espressamente indicati in una apposita lista che verrà stilata dall’Agenzia europea del farmaco nei prossimi mesi. L’uso metafilattico (ossia il trattare un gruppo di animali quando uno mostra segni di infezione) dovrà essere limitato agli animali clinicamente malati e agli animali singoli che sono identificati come ad alto rischio di contaminazione per evitare l’ulteriore diffusione nel gruppo.
La risoluzione-Grossetete prevede che prima di ricorrere al medicinale per l’uomo vengano esperite le possibilità di approvvigionamento del farmaco veterinario in tutto il mercato dell’Unione.
Sul potere di titolarità a prescrivere medicinali si è giunti a una soluzione di “compromesso” con l’indicazione che spetterà al medico veterinario e alle altre figure professionali qualificate a farlo ai sensi della legge nazionale in vigore al momento dell´entrata in vigore del regolamento. Soluzione adottata per tutelare delle specifiche figure professionali presenti in alcuni Stati membri. Nel caso specifico dell’Italia tuttavia questa norma non comporterà nessun effetto pregiudizievole, poiché il rimando alla legge nazionale permette di tutelare la figura del medico veterinario.
Durante la sessione di marzo o aprile il Parlamento, riunito in sessione plenaria, sarà nuovamente chiamato a votare il testo. Con il mandato negoziale alla relatrice Grossetete avranno inizio le consultazioni a tre (triloghi), fra Europarlamento, Commissione europea e Consiglio europeo per raggiungere un accordo finale.
Immediato il commento della Federazione dei veterinari europei che con un comunicato ha espresso soddisfazione nel registrare l’enfasi che la Commissione Envi mette sulla lotta resistenza agli antimicrobici negli animali e persone. Fve sottolinea però che le modifiche introdotte al testo presentino “luci ed ombre”. E di dice preoccupata per l’adozione di emendamenti che mirano a proibire alcuni antimicrobici per l’uso in animali. “Se da un lato la FVE può essere d’accordo con la volontà di introdurre delle condizioni per l’utilizzo di alcuni antimicrobici importanti – recita il comunicato – dall’altro teme un divieto assoluto che porterebbe a gravi problemi di salute e benessere degli animali”.
FVE avverte che “ulteriori misure dovrebbero sempre essere basate su prove scientifiche, essere proporzionate e allineate alle misure complementari sugli impieghi in umana”.
Qualsiasi azione dovrebbe essere intrapresa dopo una valutazione del rischio basata sull’approccio mondiale ‘One Health’ e la Federazione constata con soddisfazione che i deputati hanno confermato la volontà ad andare in questa direzione
21 febbraio 2016