Sul sito del ministero della Salute è possibile consultare i dati 2014 nella Relazione annuale al Piano Nazionale Integrato. La relazione annuale è suddivisa in 5 capitoli, relativi alle attività di controllo svolte, alle non conformità riscontrare, alle azioni correttive intraprese nei confronti degli operatori e per il miglioramento del controllo ufficiale e gli esiti del sistemi di verifica. La relazione si completa con il capitolo sulla valutazione e l’analisi critica dei risultati. L’attività è stata arricchita anche dal contributo dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf, per il controllo della qualità merceologica e lotta alle frodi dei prodotti alimentari generici e di quello delle diverse forze di polizia giudiziaria: Capitanerie di Porto, Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari–Nac, Carabinieri per la Tutela della Salute-Nas, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il Ministero della Salute, che è l’autorità competente centrale in tale materia, svolge un ruolo di indirizzo e coordinamento verso le Regioni e le Province autonome e, in generale, verso gli organi del Servizio Sanitario Nazionale (ASL e laboratori ufficiali), quotidianamente impegnati nello svolgimento delle molteplici attività finalizzate alla sicurezza degli alimenti.
I dati del Ministero della salute
Il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha presentato i dati del 2014, che danno l’idea della solidità e capillarità del sistema per la sicurezza alimentare italiano.
Le Aziende Sanitarie Locali (ASL), attraverso i competenti servizi veterinari e di igiene e sicurezza degli alimenti e nutrizione, hanno effettuato 171.327 ispezioni e 8.051 audit sugli stabilimenti per gli alimenti di origine animale (rilevando 16.946 non conformità, relative a condizioni strutturali ed attrezzature) e hanno controllato 287.823 unità operative di imprese alimentari (rilevando 50.720 irregolarità, soprattutto nell’ambito della ristorazione, seguito da produttori e confezionatori che vendono prevalentemente al dettaglio). Le non conformità rilevate hanno riguardato, per lo più, l’igiene generale e del personale, le strutture e l’HACCP. Sono stati analizzati dai laboratori ufficiali 110.757 campioni, dei quali 2.008 sono risultati non conformi.
Per le infrazioni riscontrare sono state adottate da parte delle ASL 66.628 provvedimenti amministrativi e comunicate all’Autorità giudiziaria 1.115 notizie di reato.
In attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2014 sono stati analizzati 40.806 campioni, di cui 16.276 per la ricerca di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (pari al 39.9 % del totale delle analisi) e 24.530 per la ricerca di residui di sostanze appartenenti alla categoria B (pari al 60.1 %).
Il controllo alle frontiere, altro caposaldo della catena della sicurezza alimentare, è svolto direttamente dagli uffici periferici del Ministero della Salute (PIF e USMAF), in coordinamento con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Mi preme ricordare – ha detto il Ministro Lorenzin – quanto importante sul piano dei volumi e su quello dell’efficacia sia questa attività che il Ministero compie direttamente; complessivamente i nostri uffici hanno effettuato controlli documentale su oltre 200.000 partite, controlli fisici su oltre 25.000 spedizioni, oltre 7.000 e prelievi di campioni. abbiamo registrato 440 ”non ammissioni” di spedizioni sul territorio comunitario. Il quadro dei controlli ufficiali si completa con l’attività mirata svolta sul territorio dai Carabinieri per la Tutela della Salute – Nas.
Tra gli aspetti che ricevono costante attenzione c’è quello delle frodi nel settore alimentare. L’interesse crescente per il cibo e l’importante giro di affari che lo circonda, entrambi in aumento non solo in Italia, possono attirare coloro che in questo settore vedono la possibilità di facili guadagni e sono privi di scrupoli per la salute dei cittadini.
Il problema interessa le autorità sotto il profilo merceologico, economico, commerciale e giuridico (si tratta di un tipo di reato non identificato espressamente nel nostro ordinamento, ma che è perseguibile in quanto che ricade in altre fattispecie penali). Ma soprattutto il tema è rilevante per i rischi per la salute che – almeno a livello potenziale – sottendono ogni frode ed ogni adulterazione.
Il modello di sicurezza alimentare italiano e la rete che ne permette l’operatività si sta arricchendo in questi ultimi mesi di un nuovo capitolo, proprio relativo al contrasto delle frodi, alla luce dell’interesse che anche la Commissione Europea sta mostrando per l’argomento; e l’Italia è in prima linea e partecipa attivamente alla costruzione della rete che affiancherà quella degli organi di polizia, con la quale dialogherà costantemente: sono in corso già progetti che vedono affiancati gli organismi civili e quelli di polizia nel contrastare le frodi, ad esempio nel settore degli integratori alimentari.
Fonte Ministero della Salute – 6 luglio 2015