Renzi: no a nuove tasse e sulle pensioni solo «chiacchiere d’agosto». Autunno caldo? I sindacati facciano loro
«Proveremo a estendere il bonus 80 euro anche ad altre categorie ma bisogna tagliare la spesa: 800 miliardi sono troppi». Non sono in arrivo nuove tasse, né sono previsti interventi sulle pensioni o un blocco degli stipendi pubblici.
Matteo Renzi, rientrato a Forte dei marmi all’hotel Roma Imperiale dopo la trasferta di un giorno in Iraq, vuole liquidare con un colpo solo tutte le ipotesi circolate negli scorsi giorni sulle prossime mosse del Governo, costretto a fare i conti con un’economia che non concede segni di ripresa e a raccogliere risorse per la legge di stabilità. «Chiacchiere di agosto» è la formula usata dal premier nella sua intervista al Tg5 per “cancellare” i temi che hanno impegnato il dibattito pubblico di questi giorni estivi. L’attenzione resta sull’appuntamento del 29 agosto, quando il Consiglio dei ministri varerà quel trittico di provvedimenti (sblocca Italia, giustizia, scuola) che servirà ad avvicinarsi all’obiettivo: rispettare il tetto del 3% senza aumentare le tasse ma tagliando la spesa.
Ecco allora che l’ex rottamatore assicura che non solo non ci sarà un inasprimento della pressione fiscale ma si cercherà di estendere il famoso bonus: «Come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce». Resta l’esigenza inderogabile di tagliare «ulteriormente la spesa visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi». Avanti con la spending review, quindi. Quanto ai timori dei sindacati che paventano uno scontro duro alla ripresa post-estiva se il Governo confermerà il menù degli interventi su cui si stanno esercitando i giornali, Renzi minimizza: «Se i sindacati vogliono un autunno caldo facciano loro…già l’estate non è stata granché». Per quanto riguarda il Governo, è il messaggio di Renzi, non c’è intenzione di intervenire sui quei comparti “sensibili” che accendono le preoccupazioni sindacali come previdenza e pubblico impiego. «Credo che alcune chiacchiere di agosto della politica – è la posizione espressa da Renzi al telegiornale di Canale 5 – siano come le chiacchiere dei direttori sportivi sui giocatori, chiacchiere e chiacchiere. Poi però a fine campagna le notizie sono poche. Leggo di aspiranti politici, e anche i quotidiani, che sparano news in libertà solo per riempire i giornali d’agosto».
Subito dopo il 29 lo sguardo del premier volgerà all’Europa: il giorno successivo al Consiglio dei Ministri è in programma il Consiglio europeo al quale Renzi vuole arrivare con le riforme “vidimate” per dimostrare che se l’Italia fa sul serio può chiedere quella maggiore flessibilità che serve non solo a Roma ma a tutta la Ue in cerca di crescita. Per fare fronte comune contro i rigoristi capeggiati dalla Germania, il presidente francese François Hollande ha convocato a Parigi i leader progressisti europei poche ore prima dell’avvio del consiglio Ue sulle nomine.
L’Unione europea deve cambiare anche sul fronte esterno e il viaggio del premier a Baghdad dell’altro giorno ne vuole essere una dimostrazione. «Per la prima volta l’Europa sta in prima linea anziché stare a guardare» ha detto Renzi ancora al Tg5. In Iraq «siamo dentro un’alleanza che sta dando una mano: consegneremo armi a chi combatte. Certo si può e si deve fare di più – ha aggiunto – ma è fondamentale che per una volta la comunità internazionale c’è».
Il Sole 24 Ore – 22 agosto 2014