L’Isee “2.0” accende la spia del redditometro. Le nuove armi del Fisco e dell’Inps per mettere sotto stretto controllo, rispettivamente, i contribuenti infedeli e i cittadini che accedono indebitamente alle prestazioni sociali erogate dallo Stato, viaggeranno a braccetto.
Auto di lusso, moto di grossa cilindrata (500 cc e superiore), yatch e imbarcazioni da diporto intestati a un componente del nucleo familiare, dovranno sempre essere autodichiarati dal soggetto che presenta la “dichiarazione sostitutiva unica” per la determinazione dell’Isee. È quanto prevede il nuovo Isee al capitolo espressamente dedicato al «rafforzamento dei controlli» e del sistema informativo. Un passaggio obbligato anche alla luce degli ultimi dati resi noti dall’amministrazione e dal Parlamento sull’attività di controllo effettuata sulle dichiarazioni sostitutive uniche, vale a dire le autocertificazioni per accedere alle prestazioni agevolate per cui si applica l’Isee. Secondo la relazione della commissione bicamerale sull’anagrafe tributaria, presentata mercoledì scorso, emerge che dai controlli effettuati dalle Entrate su un campione di 120mila Dsu inviate all’Inps fino a maggio 2012 e relative a un arco temporale di quasi due anni, solo sul 43% era possibile effettuare controlli attendibili. Per il restante 57% le verifiche non erano “finalizzabili” al controllo in parte o in tutto della posizione dei componenti del nucleo familiare. Tra i motivi principali: la mancanza degli anni di reddito per i riscontri. La necessità di una stretta contro i furbetti del Welfare emerge anche dall’analisi sugli oltre 680mila cittadini che fino a maggio 2012 hanno ottenuto la social card: quasi 54mila avevano un reddito superiore a quello autocertificato. E oltre 10mila sono state le sospensioni del beneficio visto che dal ricalcolo dell’Isee sono venuti meno i requisiti necessari per l’accesso all’utilizzo della social card. L’obiettivo dichiarato con il nuovo Isee è dunque anche quello di potenziare i controlli e per questo viene previsto che, nell’ambito della programmazione dell’attività di accertamento della Guardia di Finanza, una quota delle verifiche sarà riservata, secondo criteri comunque selettivi, al controllo sostanziale della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari che beneficiano di prestazioni agevolate. Il provvedimento disciplina anche il flusso delle informazioni, a partire dai tempi. In sostanza l’ente che riceve dal cittadino la dichiarazione sostitutiva unica (Comuni, università, Asl ecc.) avrà quattro giorni di tempo per trasmettere i dati in via telematica al sistema informativo Isee gestito dall’Inps. Le informazioni analitiche necessarie al calcolo dell’indicatore reddituale e patrimoniale non incluse nell’autodichiarazione, ma presenti nell’anagrafe tributaria, saranno trasmesse dalle Entrate all’Inps. Anche l’acquisizione dei dati dall’anagrafe tributaria dovrà avvenire in quattro giorni lavorativi. Sempre all’Agenzia, poi, spetterà il compito, sulla base di controlli automatici, di rendere disponibili all’Inps l’esistenza di omissioni o difformità dai dati dichiarati rispetto a quelli presenti nel sistema informativo del Fisco. Uno scambio di informazioni continuo e in tempi rapidi, nel pieno rispetto della privacy, che dovrà comunque stringere le maglie ed evitare le erogazioni indebite di agevolazioni e indennità.
Il sole 24 Ore – 21 gennaio 2013