Il presidente Fvm: «Quando i diritti non sono protetti da tutti, anche da quelli che sembrano non essere interessati nell’immediato, si rischia che i diritti si sgretolino per tutti»
Il piano del governo per la riforma del lavoro prevede la modifica dell’articolo 18: reintegro solo per i licenziamenti discriminatori, mentre, per quelli economici solo indennizzo da 15 a 27 mensilità. Serpeggia il panico per l’ipotesi, poi smentita tiepidamente dal governo (non è all’ordine del giorno), che le possibilità di licenziamento si applichino anche nel pubblico impiego. «La riforma dell’articolo 18 non potrà essere applicata al settore pubblico» dice il segretario Cgil dopo che il dipartimento Funzione Pubblica aveva fatto intendere il contrario.
Ma «solo all’esito della definizione del testo che riguarda la riforma del mercato del lavoro si potranno prendere in considerazione gli effetti che essa potrebbe avere sul settore pubblico» ribadisce in una nota il dipartimento delle Funzione Pubblica. «Nel qual caso – prosegue la nota – è possibile che si valuterà se ricorra l’esigenza di norme che tengano conto delle peculiarità del lavoro pubblico».
«Quando i diritti vengono aboliti per una parte dei lavoratori c’è sempre il rischio che prima o poi vengano aboliti per tutti» questa la dichiarazione del Presidente di Federazione Veterinari e Medici Aldo Grasselli “Chi ha creduto di essere in una botte di ferro e ha guardato con indifferenza alle sperimentazioni contrattuali della Fiat e alle ostinate incursioni sullo statuto dei lavoratori, oggi ha provato a fare un suo giro sulla giostra della deregolamentazione dei diritti dei lavoratori”
“Quando i diritti non sono protetti da tutti, anche da quelli che sembrano non beneficiarne nell’immediato, si rischia che i diritti si sgretolino per tutti – ha continuato Grasselli – l’incertezza di oggi potrebbe essere utile a una rapida resipiscenza”.
fonte: Sivemp.it – 22 marzo 2012