di Roberta Giuliani. Crescita, modernizzazione e semplificazione della macchina amministrativa all’insegna di trasparenza e prevenzione della corruzione, razionalizzazione e revisione della spesa: sono tre le aree strategiche da cui muovono le azioni per accelerare il processo di riforma e favorire la competitività del Paese individuate dal Governo. E seguendo questo percorso la Funzione pubblica emana la Direttiva generale per l’azione amministrativa e la gestione del dipartimento e dell’unità per la semplificazione e la qualità della regolazione per il 2015 con lo scopo di individuare i propri obiettivi strategici. Nell’ambito dell’area strategica “Azioni di crescita del Paese”, il riordino della pubblica amministrazione è il primo e più rilevante obiettivo del Dipartimento. Non poteva che essere così in quanto la riforma della Pa essendo «tra le riforme strutturali di importanza prioritaria del Governo» oltre che parte integrante del Pnr 2015 dovrebbe concorrere ad aumentare il Pil dello 0,5% nel 2020 e del 2,3% nel lungo periodo.
Una riforma che, iniziata con il Dl n. 90/2014, ha raggiunto un primo traguardo con l’approvazione della legge delega n. 124/2015: se le misure del 2014 hanno puntato su rafforzamento del turnover generazionale, aumento della mobilità dei dipendenti pubblici, anticorruzione, trasparenza e valutazione della performance, la legge delega mira diritto sulla semplificazione dell’architettura amministrativa. Ecco quindi che cittadinanza digitale e snellimento dei procedimenti di autorizzazione e decisionali intendono avvicinare la Pa a cittadini e imprese, mentre la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, tra cui l’abolizione delle province e l’istituzione delle città metropolitane ed enti di area vasta, tende verso una «maggiore efficacia dell’azione amministrativa attraverso l’eliminazione di duplicazioni funzionali e una migliore ripartizione delle competenze, interventi da cui deriveranno anche importanti razionalizzazioni della spesa». Ultimo, ma non meno importante, obiettivo della delega è quello della revisione dei sistemi di pianificazione e reclutamento del personale, nonché della sua selezione, come anche degli affidamenti degli incarichi e della valutazione della dirigenza pubblica.
La riforma della Pa inoltre trova sostegno nella strategia per il rafforzamento della capacità istituzionale e amministrativa che è uno dei pilastri della programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020. Non solo. L’Accordo di partenariato Italia del 29 ottobre 2014 e il Pon “Governance e capacità istituzionale” adottato a febbraio 2015 assegnano al dipartimento della Funzione pubblica un ruolo chiave nella realizzazione della strategia Ue: il rafforzamento della capacità amministrativa, la modernizzazione e digitalizzazione del settore pubblico hanno infatti bisogno di un forte coordinamento soprattutto per quanto riguarda l’attuazione dei programmi operativi nazionali e regionali (Pon e Por).
Azioni per la crescita del Paese
Ecco dunque che il dipartimento della Funzione pubblica, nell’ambito della prima Area strategica “Azioni per la crescita del Paese”, ha deciso di adottare un «Action Plan» d’implementazione della riforma della Pa individuando interventi da realizzare con il Pon “Governance e capacità istituzionale”. Il dipartimento dovrà coordinare queste azioni con quelle finanziate da fondi strutturali dei diversi Pon e Por e dal fondo sviluppo e coesione. Per attivare il “Pon Governance”, la Funzione pubblica dovrà poi impegnarsi a trovare soluzioni di investimento e organizzative.
Oltre all’«Action plan», il dipartimento dovrà assicurare il monitoraggio degli obiettivi dell’«Agenda della semplificazione 2015-2017»: Stato, Regioni e Comuni hanno condiviso le misure di snellimento amministrativo fissando termini e responsabilità per passare dalle «norme ai risultati». Per questo la Funzione pubblica si assume il compito di garantire: massima trasparenza dei dati attraverso il sito dedicato, la partecipazione di cittadini e imprese, la comunicazione degli interventi e la realizzazione d’indagini mirate.
L’altra verifica infine riguarderà l’attuazione dell’Agenda digitale che viaggia parallelamente alla riforma della Pa: il dipartimento dovrà monitorare e sostenere l’avanzamento dei progetti di cittadinanza digitale.
Mobilità del personale e valutazione della performance
Due le azioni che riguardano la seconda area strategica (modernizzazione, semplificazione della macchina amministrativa, trasparenza e prevenzione della corruzione): favorire i processi di mobilità nelle Pa e rendere efficaci i sistemi di valutazione della performance.
Per la prima azione sarà fondamentale facilitare l’incontro tra domanda e offerta di mobilità in quanto «è indispensabile per l’attuazione delle riforme della pubblica amministrazione che incidono su strutture e funzioni». Un aiuto potrà venire dall’attivazione di piattaforme digitali per gestire le procedure. Per il dipartimento sarà un importante «banco di prova» la ricollocazione del personale delle città metropolitane e degli enti di area vasta attraverso i processi di mobilità (come la ricollocazione del personale e l’assunzione dei vincitori dei concorsi).
La seconda azione vuole invece assicurare una più efficace valutazione della performance alzando i livelli di rendimento raggiunti dalle Pa.
Azioni per la razionalizzazione e la revisione della spesa
Dovrà essere perfezionata la lettura del patrimonio informativo della Pa permettendo l’accesso alle informazioni secondo gli attuali orientamenti in materia di trasparenza e open data (cittadinanza digitale e accessoFoia ovvero “Freedom of Information Act”) e riducendo contemporaneamente i costi di gestione. Infine dovrà essere migliorata la performance del dipartimento anche nell’ottica di favorire la riforma della pubblica amministrazione.
Unità di semplificazione e schede
Un capitolo a parte è dedicato all’Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione i cui obiettivi, nell’ambito della complessiva attività di riforma della Pa, sono: assicurare il massimo supporto all’ufficio legislativo del ministro nonché il coordinamento con il dipartimento per gli affari giuridici e legislativi; contribuire alla definizione delle attività di semplificazione in materia di digitalizzazione di servizi e procedure; favorire il contributo all’attuazione della legge delega di riforma della Pa.
La direttiva del dipartimento viene infine perfezionata dalle «Schede di programmazione» in cui sono riportati dettagliatamente obiettivi, aree strategiche, risultati attesi, indicatori, target, missioni, programmi, utilizzo fondi strutturali, responsabili e dirigenti referenti.
Il Sole 24 Ore – 27 novembre 2015