“Si prevede infatti un decreto delegato per limitare tassativamente le forme di lavoro atipiche e cancellare così la giungla di contratti e consulenze precari”. “La separazione delle dirigenze amministrative, tecniche e professionali da quelle mediche e sanitarie è un bene. Spianata la strada a un diverso inquadramento contrattuale”
Sono tre gli emendamenti contenuti nel nuovo testo della legge delega sulla PA suggeriti dalla Cosmed che interessano la dirigenza medica e veterinaria. Il primo obbliga il governo a definire entro dodici mesi dall’approvazione definitiva della legge delega sulla pubblica amministrazione, quali forme di lavoro flessibile sono compatibili con il Pubblico impiego. Un passo in avanti – secondo la Cosmed – per sconfiggere la piaga del precariato. Un secondo emendamento esclude dal ruolo della dirigenza delle Regioni, la Dirigenza medica e la dirigenza veterinaria e sanitaria del Servizio sanitario. Una norma che – sempre secondo Cosmed – dovrebbe spianare la strada a un diverso inquadramento contrattuale per la dirigenza medica. E infine la previsione della possibilità di proroga dell’incarico dirigenziale in essere, per il periodo necessario al completamento delle procedure per il conferimento del nuovo incarico, anche questo frutto, anche se solo in parte, di una proposta Cosmed.
E’ passato alla Commissione Affari costituzionali del Senato l’emendamento suggerito dalla Cosmed e presentato dai Senatori Bianco, De Biasi, Padua, Lo Moro che obbliga il governo entro dodici mesi dall’approvazione definitiva della legge delega sulla pubblica amministrazione ad emanare un decreto sulla base di principi e criteri direttivi che disciplinano le forme di lavoro flessibile.
Con individuazione di limitate e tassative fattispecie, caratterizzate dalla compatibilità con la peculiarità del rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e con le esigenze organizzative e funzionali di queste ultime;
La stessa Legge Biagi del 2003 aveva previsto che doveva essere stabilito per legge quali tipologie di lavoro flessibile potevano essere utilizzate nel lavoro pubblico. Di fronte al vuoto normativo in molte amministrazioni sono stati attivate in questi anni tutte le fattispecie di lavoro flessibile (in particolare nella sanità) e sono proliferate forme di lavoro precario che in realtà sono delle vere e proprie attività di lavoro dipendente. Una jungla fatta di co.co.co e lavori a progetto, consulenze libero-professionali con partita IVA , appalti a cooperative, che molto spesso nascondono un rapporto di lavoro subordinato che elude i contratti nazionali e che forma una sacca di precariato sottoposta ad uno sfruttamento inaccettabile.
Per questo il deliberato del Senato apre un po’ di luce su di una vicenda ambigua, torbida e spesso vergognosa.
Nella legge delega sulla Pubblica Amministrazione è passato anche l’emendamento suggerito dalla Cosmed e da numerosi parlamentari che esclude dal ruolo della dirigenza delle Regioni la Dirigenza medica e la dirigenza veterinaria e sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale emendamento fatto proprio dal relatore. Sembrerebbe ovvio a questo punto che a questa differenza di ruolo dovrebbe corrispondere un diverso inquadramento contrattuale, tuttavia la battaglia per aree distinte tra sanitari e restante dirigenti è ancora tutta da giocare. Positivo in materia di incarichi dirigenziali la previsione della possibilità di proroga dell’incarico dirigenziale in essere, per il periodo necessario al completamento delle procedure per il conferimento del nuovo incarico; (emendamento Granaiola e Moro che accoglie parzialmente le richieste Cosmed). Il provvedimento dopo Pasqua passa all’Aula del Senato successivamente è calendarizzato alla Camera nella seconda metà di aprile, probabile una terza lettura, l’iter si presenta ancora lungo e pieno di incognite.
fonte: Cosmed – 3 aprile 2015