L’idea non è nuova. Anzi. Il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, in una delle sue prime audizioni parlamentari dopo la nomina al vertice di Palazzo Vidoni, aveva lanciato il progetto di una grande staffetta generazionale nella Pubblica amministrazione. Permettere cioè, degli scivoli agli statali più vicini alla pensione per far posto ai giovani. Senza questo meccanismo, aveva spiegato, la pubblica amministrazione sarebbe stata condannata «all’agonia». L’idea del ministro, introdotta persino nelle prime bozze del decreto dello scorso anno sulla Pa, si era infranta sullo scoglio della Ragioneria generale dello Stato e sull’opposizione anche del commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Il problema, aveva spiegato Francesco Massicci, uno dei dirigenti più alti in grado della Ragioneria, è che se si manda in pensione anticipata un dipendente statale e lo si sostituisce con un nuovo lavoratore, bisogna pagare una pensione, una liquidazione e uno stipendio.
Un costo per le casse dello Stato. La Madia non ha però abbandonato la sua idea. In Commissione Affari Costituzionali, ieri è stato presentato un emendamento firmato da Hans Berger dell’Svp per introdurre una forma soft di staffetta generazionale. Funzionerebbe in questo modo: i lavoratori statali vicini alla pensione potrebbero chiedere una riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione, ma a parità di contribuzione ai fini della pensione.
IL MECCANISMO Con la richiesta del part time lo Stato potrebbe assumere nuovo personale anche mediante l’uso del contratto di apprendistato. «Questo testo», ha spiegato ieri a margine dei lavori in Commissione il ministro Madia, «vuoi dire che se io sono vicina alla pensione e su base volontaria chiedo un par time, quel pezzo mi va nel computo del turn over. Non sono», ha sottolineato, «contraria». Per Madia, insomma, l’emendamento Berger potrebbe essere approvato. Ma anche questa volta non sarà semplice farlo e sempre per l’opposizione della Ragioneria. Il testo è stato infatti bocciato dalla Commissione bilancio che ha accolto il parere negativo sul testo da parte del Tesoro. Madia però questa volta parrebbe intenzionata a non retrocedere e l’emendamento potrebbe essere ripresentato in aula sostenuto dal governo.
Intanto ieri sul testo della riforma della Pubblica amministrazione sono stati fatti altri passi in avanti. È stata approvata tra le altre cose la razionalizzazione delle prefetture che dovranno diventare le « Case del governo» nelle quali verranno accentrati una serie di servizi sul territorio. Anche questo piano nasce in realtà dai dossier della spending review di Cottarelli. Quest’ultimo aveva previsto un taglio a una quarantina degli uffici del governo. Un emendamento approvato ieri ha tuttavia fatto salve le prefetture nelle zone coinvolte da sbarchi. È da oggi, tuttavia, che si entrerà nel vivo del provvedimento affrontando i temi più delicati della riforma della pubblica amministrazione, dalla dirigenza fino ai licenziamenti disciplinari. Sul tema dei controlli delle assenze per malattia, è pronta la norma per passare le competenze all’Inps. L’emendamento del relatore sarà riformulato per trasferire all’Istituto anche le risorse necessarie ad effettuare i controlli. Novità ci saranno anche per i concorsi pubblici. Il governo sarebbe pronto ad aprire ad una richiesta presentata dalla senatrice Linda Lanzillotta per «valorizzare» nei concorsi pubblici chi è stato un precario della Pubblica amministrazione.
Andrea Bassi – Il Messaggero – 19 marzo 2015