Si riorganizzano le presenze sul territorio di Polizia di Stato e Carabinieri; la Forestale passa all’Arma. Lo schema di massima del testo del decreto legislativo in attuazione della legge Madia, sul riordino delle forze di polizia, nella sostanza non era cambiato ieri in serata prima di entrare all’esame di palazzo Chigi. La bozza del testo prevede che i 7mila appartenenti della Forestale potranno rimanere nelle loro sedi, a stipendio invariato, se accetteranno di entrare nell’Arma. Chi non vorrà indossare la divisa da carabiniere, invece, rischia di essere soggetto a mobilità. Il trasferimento prevede comunque piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Il testo sul riordino delle carriere degli agenti, invece, sarà varato più avanti ma, forse, non a scadenza prefissata com’era stato ipotizzato inizialmente. Nel testo di ieri si prevede che le forze di polizia a competenza generale sanciscono una ripartizione, già nei fatti, delle specialità, secondo norme di legge.
La Ps, da una parte, annovera Stradale, Ferroviaria, Postale e delle Comunicazioni e di Frontiera; l’Arma, dall’altra parte, costituisce una sorta di polo specializzato tra ambientale, forestale e agroalimentare. Il decreto prevede poi una «razionalizzazione della dislocazione delle forze di polizia» sul territorio privilegiando l’impegno della Polizia di Stato nei comuni capoluogo e dei carabinieri nel resto del paese. Si eliminano inoltre una serie di duplicazioni e moltiplicazioni tra le forze dell’ordine: sono soppresse, per esempio, le squadre nautiche di Ps e Arma, la Guardia di Finanza diventa sul mare protagonista. I rispettivi ministeri, con una serie di protocolli, definiranno la «gestione associata dei servizi strumentali»: per la gestione unica, in sostanza, di poligoni, mense, pulizia, manutenzione, equipaggiamenti, veicoli. Un articolo è riservato al numero unico per le emergenze, il 112. Sull’assorbimento della Forestale nell’Arma resta comunque l’incognita di quanti potrebbero non accettare la novità, promuovendo ricorsi in sede giurisdizionale e sollevando anche questioni di incostituzionalità. (M.Lud. – Il Sole 24 Ore)
RIFORMA PA: NASCE IL COMANDO PER LA TUTELA FORESTALE, AMBIENTALE E AGROALIMENTARE
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che con l’approvazione della Riforma della Pubblica Amministrazione nasce il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, attraverso la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato all’interno dell’Arma dei Carabinieri.
“Con la riforma – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – riorganizziamo le funzioni di polizia impegnate sul fronte agroambientale, dotando l’Italia di una moderna struttura in grado di assicurare sempre meglio prevenzione e repressione su questo fronte. Uniamo le forze e potenziamo gli strumenti operativi. Il nuovo Comando assicurerà professionalità, specializzazione e un ramificato presidio del territorio rappresentando di certo una delle esperienze più avanzate d’Europa”.
LE PRINCIPALI NOVITÁ DELLA RIORGANIZZAZIONE
– POTENZIATA LA TUTELA AGROAMBIENTALE
Dalla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri nasce il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. Una grande forza che potenzia le capacità dell’Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare. 7 mila uomini specializzati impiegati sul campo.
– PERCHÈ I CARABINIERI
L’Arma dei Carabinieri, per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio, garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale. Negli anni proprio i Carabinieri hanno sviluppato anche competenze specifiche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Anticontraffazioni Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all’attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).
– RAFFORZATO IL PRESIDIO TERRITORIALE
Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.
– MANTENUTA LA SPECIALIZZAZIONE
Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Cfs e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali.
– VALORIZZATE LE PROFESSIONALITÁ
Il personale mantiene le competenze possedute e viene impiegato nell’attuale sede di lavoro e incarico ricoperto. Nascono per questa ragione i Ruoli forestali nell’Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni.
– EFFICIENTATI I COSTI E CONFERMATA LA DIPENDENZA FUNZIONALE DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE
Con la riorganizzazione del Cfs e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del Ministero. (comunicato Mipaaf)
21 gennaio 2015