Facilitare la ricollocazione lavorativa con appositi sgravi contributivi, in mancanza di questa allungare il periodo di utilizzo dei nuovi ammortizzatori assistenziali (Asdi) e, infine, se si è ancora senza lavoro e senza pensione, poter accedere al cosiddetto “prestito previdenziale” con il parziale sostegno pubblico.
Sono questi i tre interventi indicati nel disegno di legge S.1943 contenente misure urgenti a favore dei lavoratori “anziani” senza occupazione, presentato questa settimana dai parlamentari Pd Carlo Dell’Aringa e Giorgio Santini al Senato. “In questi anni di crisi – precisano i firmatari – è aumentato il numero dei lavoratori over 55 che hanno perso la propria occupazione: molte persone mature si sono trovate senza lavoro, ma ancora lontani dal pensionamento. Accanto alle misure generali per favorire le assunzioni in particolare dei più giovani, è indispensabile avere strumenti specifici per l’occupazione o il sostegno delle persone più mature. Spesso padri o madri di famiglia che, se licenziati, non possono più provvedere alla famiglia stessa in un’età in cui trovare lavoro è molto più difficile”.
Il primo passo proposto nel disegno di legge punta a facilitare la ricollocazione di queste persone nel mondo del lavoro grazie a una proroga triennale della decontribuzione per le assunzioni prevista dalla Legge di stabilità 2015, eventualmente anche in forma selettiva, cioè per particolari tipologie di assunzioni e categorie di lavoratori. “Se questa prima misura non dovesse funzionare – continuano Vaccari e Baruffi – si prevede di allungare i tempi, per i lavoratori over 55, dell’utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito, in particolare l’Asdi, introdotta per la prima volta col Jobs act, ma ancora solo in via sperimentale per il 2015”.
Se infine, esaurita la durata triennale del sostegno garantita dall’accoppiata Naspi/Asdi, il lavoratore maturo dovesse ancora essere senza un’occupazione, scatta un provvedimento nuovo per il nostro ordinamento, il cosiddetto “prestito previdenziale”, sostenuto anche con una quota a carico della fiscalità generale. Nello specifico si prevede che questi lavoratori possano accedere, sino alla maturazione del diritto alla pensione, ad un prestito pensionistico, nella forma di un Assegno Previdenziale Anticipato (APA).
Per accedere all’APA è necessario maturare, entro il 31 dicembre 2017, i requisiti idonei a conseguire, entro i cinque anni successivi alla data di presentazione della domanda, il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia. L’importo dell’APA è fissato, su base annua, a 1.7 volte l’importo dell’assegno sociale. L’APA è cumulabile con i redditi da lavoro, a condizione che i redditi non eccedano l’importo dell’APA. Diversamente l’APA è ridotto in misura corrispondente. Quanto alla restituzione del prestito (che può durare al massimo 5 anni), si prevede che i ratei di pensione vengano ricalcolati, alla data del pensionamento effettivo, in modo da compensare , su base pluriannuale, le anticipazioni di pensione percepite. “Quello dei lavoratori over 55 rimasti senza occupazione e ancora lontani dalla pensione – concludono i firmatari – è un problema grave che riguarda tante famiglie, a cui dobbiamo trovare una soluzione rapida”.
Pensioni Oggi – 21 giugno 2015