Completamento delle misure al 35% In ritardo agenda digitale e legge Sabatini. Una legge di stabilità a costo zero, una manovra per il rilancio dell’economia senza oneri per il Paese. È quella che si otterrebbe semplicemente chiudendo la partita delle grandi riforme avviate negli ultimi anni dai due Governi delle larghe intese, quello di Mario Monti prima e ora l’Esecutivo guidato da Enrico Letta.
Una partita che, però, è ben lontana dal fischio finale, perché i tasselli attuativi necessari per completare le riforme che in questi due anni si sono succedute a ritmo incessante sono 725. Di questi, soltanto 256 sono al traguardo. Ne mancano, dunque, all’appello 469. C’è, però, da considerare che una buona parte del pacchetto complessivo è arrivato sulle spalle del Governo Letta come eredità dell’Esecutivo dei professori, le cui riforme avevano previsto 512 provvedimenti. Quando c’è stato, a fine aprile, il passaggio di consegne, il tasso di attuazione delle riforme Monti era al 40 per cento. Ora è salito al 47 per cento.
Palazzo Chigi ora deve, dunque, muoversi su due fronti: tradurre in pratica gli interventi del precedente Esecutivo – otto grandi riforme dal Salva-Italia alle misure di semplificazione generale e fiscale, dai due decreti sviluppo alla spending review – e lavorare per dare efficacia alle proprie manovre. Che hanno già raggiunto, in quasi sei mesi, la quota ragguardevole di sette decreti legge (considerando solo i provvedimenti d’urgenza che hanno un impatto diretto sull’economia). Il che si traduce in 213 provvedimenti di attuazione, di cui solo 15 hanno già visto la luce. Dunque, un tasso di attuazione del 7 per cento.
C’è, però, l’attenuante che diverse riforme sono recentissime. Si prenda, per esempio, il decreto Valore cultura, convertito da poco ed entrato in vigore qualche giorno fa (il 9 ottobre), che è comprensibilmente a quota zero per quanto riguarda i 19 regolamenti attuativi. Mentre altre – come i Dl istruzione, pubblica amministrazione e quello che cancella la seconda rata dell’Imu – non hanno ancora visto la conversione in legge.
Certo, quella che adesso è una giustificazione, non può durare a lungo. Gli uffici ministeriali devono rimboccarsi le maniche per produrre nei termini gli atti mancanti per fare in modo che le riforme raggiungano gli obiettivi annunciati. Evitando, in tal modo, l’effetto accumulo. Effetto tanto più facile da verificarsi se il Governo – così come ha fatto l’ultimo Esecutivo – proseguirà sulla strada della decretazione d’urgenza con incessante rimando a norme secondarie. Il rischio è forte, non solo se si guarda a quanto prodotto finora, ma anche agli annunci di Palazzo Chigi. Valga per tutti, il fatto che Letta ha minacciato di trasformare in decreto legge la proposta sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti nel caso il Parlamento non riuscisse a decidersi.
Queste preoccupazioni non devono, tuttavia, far passare in secondo piano il fatto che buona parte delle riforme varate da Monti e da Letta sono autoapplicative, ossia immediatamente efficaci nell’80% dei casi. Ciò non significa che il restante 20%, che ha bisogno di regolamenti attuativi, sia da trascurare, perché anche i 12,5 miliardi di misure per la crescita che le riforme di Letta hanno mobilitato complessivamente nel 2013, possono rischiare di incepparsi proprio perché mancano alcuni ingranaggi fondamentali.
Tra i casi più clamorosi di ritardo, va sicuramente segnalata l’Agenda digitale che era stata uno dei pezzi forti del decreto crescita 2.0 del Governo Monti. La stessa Agenzia per l’Italia digitale, che dovrebbe fare da architrave a tutto il sistema, è ancora in attesa della formalizzazione dello statuto. Mancano ancora il decreto per il sistema dell’identità digitale, uno dei due per l’anagrafe unica nazionale e quello sul documento che deve fondere carta d’identità-tessera sanitaria elettronica.
Molto più limitato in termini di giorni, ma comunque significativo, il ritardo nell’attuazione della cosiddetta nuova “legge Sabatini” varata con il decreto del fare. Si tratta di un meccanismo, particolarmente atteso dalle imprese manifatturiere, che consente di ottenere credito agevolato per l’acquisto o il leasing di beni strumentali. C’è una bozza preparata dai tecnici, ma non ancora giunta alla firma dei ministri dello Sviluppo e dell’Economia. Più consolidato il lavoro sul rafforzamento del Fondo di garanzia Pmi, ma anche in questo caso il decreto ministeriale non è stato ancora pubblicato. Si arricchisce di nuove tessere il mosaico dell’attuazione delle riforme per far ripartire il Paese messe in campo dal Governo Monti e dall’Esecutivo Letta. Ma il percorso da fare è ancora lungo: i provvedimenti che mancano all’appello sono 469. Ovvero, più della metà, considerato che il numero totale delle disposizioni necessarie per rendere operative le riforme è ora arrivato a quota 725. C’è, però, da considerare che gli interventi del Governo in carica sono freschi di conio, quindi gli uffici ministeriali hanno appena intrapreso l’opera di attuazione. E questo spiega anche perché nelle schede a fianco – dove viene riportata una sintesi sia delle principali misure adottate e da adottare di ogni riforma – le leggi targate Letta abbiano ancora un largo spazio da riempire. Il grafico in alto dà conto dello stato dell’arte dell’attuazione dal punto di vista quantitativo. L’INPDAP «PASSA» ALL’INPS Continua la lunga marcia dell’attuazione della prima riforma varata dal Governo Monti, quella che ha messo mano alla revisione delle pensioni, entrata in vigore il 1? gennaio 2012 perché “autoapplicativa”. È solo di qualche giorno fa l’approdo in Gazzetta ufficiale (il 23 settembre) di un altro Dm, quello che disciplina il trasferimento all’Inps di risorse strumentali umane e finanziarie del soppresso Inpdap. Varato anche il Dpcm che dota di strutture la nuova Ice
ISEE ANCORA IN STAND BY Dopo quasi due anni non si è ancora concluso l’iter travagliato del Dpcm di revisione dell’Isee. Il nuovo “riccometro” non dovrebbe debuttare prima del prossimo febbraio. Da adottare il testo unico delle delle disposizioni in materia di ordinamenti professionali RC AUTO DEMATERIALIZZATA Entrerà in vigore il 18 ottobre l’atteso provvedimento attuativo con le regole per la dematerializzazione dei contrassegni dell’assicurazione Rc auto. Un nuovo tassello del pacchetto in materia che aveva già visto il via libera al Dm che definisce le caratteristiche delle scatole nere che possono essere installate sui veicoli per ottenere sconti sulle polizze. Varati anche i decreti per la liberalizzazione del mercato del gas naturale
AZIENDE SPECIALI COMUNALI Manca ancora il Dpr che individua le disposizioni in contrasto con il principio di libertà economica e il decreto per l’assoggettamento delle aziende speciali e delle istituzioni degli enti locali al patto di stabilità interno. In corso di elaborazione il Dm di riduzione delle commissioni interbancarie per transazioni con carte di pagamento
IMPRESE E CITTADINI Domande solo online per partecipare ai concorsi della pubblica amministrazione. I documenti di identità scadono il giorno del compleanno del titolare. Linee guida per evitare la duplicazione dei controlli nelle aziende (che devono essere proporzionati al rischio del’attività ispezionata) e per poter programmare le verifiche. L’autorizzazione ambientale diventa unica e viene semplificata. Gli oneri amministrativi devono essere a a bilancio zero: a fine anno a ogni nuovo adempimento introdotto deve corrispondere il taglio di un vecchio obbligo
ENTI LOCALI Nuove modalità per le comunicazioni obbligatorie tra comuni e altre amministrazioni. Definizione delle funzioni digitali che i comuni sono obbligati a esercitare in forma associata
FONDI STATALI CERTIFICATI A metà strada l’attuazione del Dl per semplificare il Fisco. Partita la possibilità per il contribuente di chiedere un piano di rateazione dei crediti tributari a rata crescente. Certificazione dei contributi statali per gli interventi di risanamento e recupero dell’ambiente e lo sviluppo economico del territorio. Sbloccati i rimborsi Irap per la deducibilità della costo del lavoro dall’imponibile Ires e Irpef per gli esercizi precedenti il 2012
CONTABILITÀ TELEMATICA Tra i decreti che restano ancora da attuare ci sono le modalità di presentazione telematica dei dati delle contabilità degli esercenti depositi commerciali (settori energia e bevande alcoliche) e i requisiti di nomina del curatore della vendita di rifiuti sequestrati in aree portuali e aeroportuali
Il Sole 24 Ore – 13 ottobre 2013