Nuovi rincari per le bollette di luce e gas. Dal primo ottobre, l’energia elettrica aumenterà dell’1,4% e il gas dell’1,1%. La maggiore spesa su base annua sarà rispettivamente di 7,6 euro per l’elettricità e di 14 euro per il gas. A influire sulle variazioni, spiega una nota dell’Autorità per l’energia, sono principalmente gli inaspettati rialzi delle quotazioni petrolifere che in meno di tre mesi sono saliti di oltre il 20%.
Tuttavia, per il gas, occorre sottolineare che l’applicazione del nuovo metodo di aggiornamento della quota energia (Qe), approvato a giugno dall’Autorità, ha consentito di evitare, alla vigilia dei più alti consumi autunnali, un aumento che sarebbe stato dell’1,7% (pari a una maggiore spesa complessiva di 21 euro; l’esborso evitato, quindi, è pari a 7 euro su base annua).
Grazie al nuovo meccanismo, il prezzo della materia prima gas (ovvero la Qe) e stato determinato con un mix di contratti di importazione di lungo periodo e una quota crescente di mercato spot, attualmente più favorevole per i consumatori. E’ prevista una nuova fase di riforma della Qe, già annunciata nella Relazione Annuale e operativa dai primi mesi del 2013, che porterà ulteriori ribassi di prezzo alle forniture di gas alle famiglie.
Nel dettaglio, per il gas sull’incremento totale dell’1,1% hanno inciso: per lo 0,6% circa l’aumento della materia prima e il bilanciamento del sistema gas, valore comunque dimezzato rispetto a quello che sarebbe stato con il vecchio metodo di aggiornamento; per lo 0,5% circa l’aggiornamento della componente tariffaria UG1 a copertura del fabbisogno dei sistemi di perequazione per la distribuzione, per effetto della sentenza del Consiglio di stato avversa all’Autorità.
Per l’energia elettrica sull’incremento totale dell’1,4% hanno inciso: per lo 0,7% circa la materia prima; per lo 0,6% circa l’aggiornamento della voce A3, ovvero gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate; lo 0,1% è dovuto al corrispondente adeguamento delle imposte (Iva). In particolare, sull’andamento della materia prima, hanno influito l’andamento negli ultimi mesi delle quotazioni petrolifere e del Pun, il prezzo dell’energia elettrica sulla borsa elettrica.
Rispetto al petrolio, da fine giugno le quotazioni hanno ripreso a salire portandosi intorno ai 110-115 dollari al barile per la qualità Brent, soprattutto a causa delle rinnovate e persistenti tensioni geopolitiche (crisi siriana, inizio dell’embargo nei confronti dell’Iran, ecc.) e del recupero dei mercati finanziari. Nello stesso periodo, l’euro ha perso terreno rispetto al dollaro portandosi su valori prossimi a 1,20 verso fine luglio.
ItaliaOggi – 30 settembre 2012