Ultime limature tecniche per portare nel prossimo Consiglio dei ministri il decreto sbloccca-debiti della Pa che vede nella sanità uno dei fronti più esposti del rapporto tra amministrazione e imprese.
Proprio per affrontare i debiti nella sanità, che costituiscono la maggiore parte dello stock, Gianluca Garbi, amministratore delegato di Banca Sistema (istituto nato proprio per scontare i debiti della Pa nei confronti delle imprese), solleva un problema: l’assorbimento patrimoniale richiesto agli istituti di credito quando finanziano le Asl. «Si richiede il cento per cento, a fronte dello zero invece previsto per i prestiti allo Stato centrale», dice Garbi.Interpretazione informale della Banca d’Italia
Nei principali nostri partner europei, continua Garbi, si prevedono per la stessa tipologia di finanziamenti alla sanità, percentuali di assorbimento che vanno dal 20% in Spagna allo zero in Francia. «Da noi questo principio è dovuto ad un’interpretazione informale della Banca d’Italia. Basterebbe rivederla e si potrebbero mettere in circolo finanziamenti da parte delle banche, attualmente vincolate da problemi non di liquidità, che c’è, ma di patrimonio».Sanità fronte più esposto
Secondo Garbi i due terzi dei debiti riguarda proprio la sanità ed è in questo settore che i tempi di pagamento sono più lunghi. «L’intervento delle banche – continua – avrebbe un effetto ponte nel finanziare questi ritardi senza pensare negativamente sui parametri europei e lo Stato avrebbe più tempo per poter ridurre pian piano i tempi di pagamento negoziando con le banche. Noi stessi come Banca Sistema se ci fossero interpretazioni diverse sulle percentuali di assorbimento potremmo mettere a disposizione mezzo miliardo di euro da subito».
Il sole 24 Ore – 2 aprile 2013