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Rovigo. Legionella, morte sospetta in corsia. Stroncato un 75enne: dubbi se l’infezione presa in ospedale

Un pensionato polesano di 75 anni, malato terminale di tumore e già molto debilitato, è morto ieri mattina nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Rovigo risultando positivo alla legionella. A dare notizia dell’accaduto è stata l’Usl 18, attraverso il direttore generale Arturo Orsini che, come di prassi, ha immediatamente avviato tutte le procedure di accertamento interne.

Finora, non v’è alcuna certezza che vi sia legionellosi al «Santa Maria della misericordia». Gli altri venti pazienti ricoverati in reparto con lui sono stati sottoposti agli esami del caso, risultando tutti negativi all’infezione.

Il dipartimento di prevenzione dell’Azienda socio-sanitaria polesana, diretto da Antonella Zangirolami, ha predisposto tutti i campionamenti di acqua – la fonte di trasmissione del batterio che provoca la malattia – nelle stanze del reparto ospedaliero. I campioni sono stati inviati a Padova per le analisi e i risultati saranno noti come minimo a fine settimana. Oltre a ciò, i tecnici del dipartimento hanno prelevato campioni d’acqua anche a casa del pensionato e li hanno inviati a Padova per le analisi del caso.

Il deceduto, come spiega il direttore sanitario dell’Usl 18 Ferdinando Sortino, «era in ospedale a Rovigo al reparto di Oncologia dall’11 al 21 maggio scorsi per un ciclo di terapie, poi era stato dimesso e mandato a casa. Vi è rientrato nel primo pomeriggio di lunedì, dopo essersi presentato al Pronto soccorso con febbre e difficoltà di respiro».

La certezza che fosse afflitto da legionella è arrivata martedì. «Considerato che il batterio ha un periodo di incubazione dai due ai dieci giorni – spiega Sortino – non possiamo escludere matematicamente che sia stato contratto in ospedale ma, visti i tempi della dimissione di fine maggio e del ricovero di lunedì, appare molto probabile che l’infezione sia stata presa altrove».

I controlli anti-legionella al «Santa Maria della misericordia» sono costanti, spiega Marco Brusaferro della direzione medica dell’Usl 18: «L’ultimo esame ambientale sui parametri dell’acqua è dello scorso dicembre e ha dato risultati ottimali».

Un caso analogo in precedenza si era verificato in ospedale a Rovigo il 29 ottobre 2009. Ovvero quando una pensionata di San Martino di Venezze, Rosanna Ventura, 65 anni, era morta dopo aver contratto il batterio proprio al nosocomio rodigino.

Da allora, spiega Brusaferro, le verifiche sulla presenza della legionella hanno sempre dato esiti negativi.

Antonio Andreotti – Corriere del Veneto – 5 giugno 2014 

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