Da ieri anche il Delta del Po è uno dei siti naturalistici italiani iscritti nella lista delle Riserve di biosfera considerate uniche al mondo. La decisione è stata presa ieri a Parigi dal Consiglio di coordinamento internazionale del programma Mab («Man and Biosphere») dell’Unesco, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione.
Il prestigioso riconoscimento mondiale secondo il presidente provinciale di Confesercenti Vitaliano Bressanin da solo non basta per lo sviluppo turistico dell’area deltizia.
«Dopo la bandiera blu di Legambiente per Rosolina dello scorso mese, ora arriva un ancor più importante premio al valore naturalistico del nostro Delta – spiega Bressanin – che senz’altro può aiutare moltissimo la promozione a livello internazionale. Ma non si può dormire sugli allori, perché c’è moltissimo da fare. La sfida che abbiamo di fronte tutti, dagli imprenditori alle associazioni fino ai Comuni, è quella di essere uniti per fare in modo di attrarre il maggior numero di turisti possibile».
Per il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin la prospettiva è quella di arrivare a un unico Parco in comune con quello della provincia di Ferrara. Secondo Azzalin il riconoscimento ufficiale arrivato ieri a Parigi «non è e non deve essere – afferma – una semplice bandierina da far svolazzare su un territorio che ha bisogno di una svolta. Non a caso il rilievo mosso lo scorso anno, quando il riconoscimento non fu assegnato, era proprio sulla governance divisa in due di un’area unica in tutti i sensi. Ora non resta procedere con il passaggio dell’interregionalità dei parchi».
Per il presidente della Regione Luca Zaia quella arrivata da Parigi «è una bellissima notizia che attendavamo da quando l’iter per questo riconoscimento era iniziato – commenta – e non avevamo dubbi che mancasse solo l’ufficializzazione che attestasse l’importanza e il fascino di uno dei parchi deltizi più interessanti d’Europa».
Antonio Andreotti – Il Corriere del Veneto – 10 giugno 2015