Ogni sabato mattina al terzo piano dell’ospedale di Rovigo inizia il valzer dei degenti. A condurre le danze sono gli infermieri che spostano letti per la migrazione settimanale dei ricoverati di otorinolaringoiatria in ortopedia, nel corridoio parallelo. Un valzer impegnativo che riprende il lunedì mattina, percorso inverso. E via così, in nome del risparmio. Ma sono in molti a lamentarsi, soprattutto gli infermieri e gli ospiti.
L’OBIETTIVO della direzione sanitaria è quello di svuotare un corridoio per due giorni in modo da risparmiare qualche tumo degli infermieri. In pratica, con il corridoio vuoto ad otorinolaringoiatria viene ottimizzato dal punto di vista dei costi il rapporto personale posti letto occupati. Questo è il risparmio. I ricoverati vengono sballottati da una stanza all’altra due volte in due giorni. Ma si domandano il perché di tanto trambusto. Soprattutto chi sta subendo terapie invadenti oppure esce da un intervento chirurgico probante. Anche cambiare continuamente i compagni di stanza per molti è uno stress, comunque un disagio. Infatti c’è chi si lamenta e alza la voce.
UNA RICOVERATA di otorinolaringoiatria è sbottata rivolgendosi alla stampa per denunciare i disservizi. Una lamentela che è stata registrata dai dirigenti infermieristici in uno dei rapporti che ogni fine settimana vengono stilati e consegnati ai superiori. I posti letto in ortopedia sono 30. In otorinolaringoiatria al massimo 18. L’occupazione è molto variabile, di settimana in settimana. Entrambi i corridoi possono essere più o meno pieni. Ci sono casi in cui la somma fa 30 o meno. Quando è maggiore succede che alcuni dei degenti di ortopedia vengano spostati al piano di sotto, in chirurgia.
PERCHE, in ogni caso, l’obiettivo è svuotare un corridoio per risparmiare sui turni degli infermieri. In ortopedia i turnisti sono 12, in più ci sono 2 diurni, 4 operatori socio sanitari a tempo pieno e 2 part time. In otorinolaringoiatria 9 infermieri, di cui un part time e 3 operatori. Il trasloco di massa è fissato per il sabato mattina, con percorso inverso il lunedì mattina. Da luglio a settembre. Ma in realtà a volte il sabato c’è molto da fare, ricoveri, terapie. E per forza si mettono in coda i trasferimenti. In un caso il trasloco è terminato alle 17. Il mescolamento dei pazienti fa il paio con quello degli infermieri.
I QUALI si lamentano anche perché, se è vero che ognuno sa lavorare in qualsiasi reparto, è anche vero che chi è abituato all’ortopedia è più pronto degli altri con il ricoverato di ortopedia e meno per il resto. Meno infermieri, più letti da seguire, maggiore varietà di problemi, più affanno in caso di emergenze. E tra i corridoi serpeggia il malumore.
Tommaso Moretto – Il Resto del Carlino – 17 agosto 2016