E’ ricoverato in rianimazione e versa in gravi condizioni l’anziano lendinarese infettato dal virus West Nile. Si tratterebbe di un ultraottantenne già affetto da depressione e con patologie pregresse, il paziente ricoverato in rianimazione con prognosi riservata. Le sue condizioni si sarebbero aggravate proprio a causa dello stato di salute già compromesso.
Situazione analoga a quello verificatasi nel precedente caso di contagio registrato nel 2013, sempre a Lendinara. L’infezione da virus West Nile, ricorda l’Ulss 18, è infatti una malattia grave, ma può risultare fatale solo quando colpisce persone già debilitate perché affette da altre patologie. Oltre alla forte preoccupazione per l’anziano ricoverato c’è anche grande attenzione all’area in cui abita, attenzione volta in particolare a limitare il più possibile la presenza di zanzare, dal momento che è l’insetto il vettore del virus. Per questo l’Ulss 18 ha fatto eseguire interventi straordinari di disinfestazione: giovedì sera i mezzi della ditta incaricata hanno spruzzato sostanze contro gli esemplari adulti di zanzara nell’area compresa nel raggio di 3 chilometri dal luogo di contagio, mentre ieri è stata eseguita una disinfestazione capillare contro larve e zanzare adulte anche in aree e tombini privati, casa per casa, nell’area compresa tra il quartiere Bacinelle e quello del Famila.
Il Comune, che ha emanato un’ordinanza in merito e raccomandato ai residenti della zona di armarsi di repellenti e zanzariere per evitare di essere punti, si sta interrogando su alcuni aspetti. L’interrogativo maggiore per l’amministrazione comunale scaturisce dal precedente caso di West Nue a Lendinara: l’anziana ricoverata nell’estate del 2013, poi guarita, abita nella stessa zona m cui risiede il paziente in rianimazione. Solo una coincidenza o qualche fattore che potrebbe aver influito? «Ci stiamo ponendo delle domande, perché è il secondo caso in due anni circoscritto nella stessa area – spiega il sindaco Luigi Viaro -. Per evitare che questa problematica possa ripetersi stiamo cercando di capire se possa esistere un problema in quella specifica zona, anche per poter tutelare e tranquillizzare i cittadini».
Donatori di sangue, 28 giorni di sospensione per i polesani
Il Centro nazionale sangue ha sospeso per 28 giorni dalle donazioni I donatori di sangue polesani e tutti quelli che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella provincia di Rovigo. L’organismo che coordina e controlla iI sistema trasfusionale nazionale ha adottato iI provvedimento dopo iI riscontro del caso di Infezione da virus West Nile a Lendinara. Inoltre il Centro regionale per le attività trasfusionali del Veneto ha disposto l’Introduzione del test Nat, che serve a individuare l’eventuale presenza del virus, sulle donazioni di sangue ed emocomponenti della provincia di Rovigo.
Il Gazzettino di Rovigo – 19 settembre 2015