«La riduzione delle imposte è possibile se viene accompagnata da una riduzione delle spese e dalla lotta all’evasione fiscale». Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni , parlando alla stampa a margine della ministeriale Ocse
«Siamo molto vicini al pareggio di bilancio strutturale nel 2014», ha detto Saccomanni durante un incontro con la stampa nell’ambito delle riunioni Ocse. L’Organizzazione «si aspetta che il disavanzo strutturale possa essere leggermente più ampio, ma dell’ordine dello “zero virgola”», ha aggiunto il ministro. In più – ha sottolineato – «è fondamentale» il dato contenuto nelle stime Ocse sull’avanzo primario italiano, che «non è una forma di sadismo fiscale, ma è uno strumento con cui si mettono da parte le risorse per pagare il debito». Va ricordato – ha proseguito il ministro – che «il Tesoro della Repubblica deve emettere circa 400 miliardi di euro di titoli l’anno per rifinanziare il debito in scadenza e i nuovi disavanzi di bilancio votati dal Parlamento». Avere una finanza pubblica in ordine significa rassicurare i mercati che «tra un anno, 10 anni, 20 anni saranno rimborsati al prezzo di 100 come previsto», ha concluso Saccomanni. L’approvazione del decreto Imu-Cig ha segnato il «punto di svolta» verso la decisione della Commissione europea di raccomandare la fine della procedura per deficit eccessivo a carico dell’Italia, ha dichiarato Saccomanni durante una conferenza stampa al forum dell’Ocse a Parigi. Non ha sorpreso l’esito positivo, «si sapeva da giorni, era il segreto di pulcinella» ma segna anche un riconoscimento al fatto che «l’Italia e il popolo italiano hanno fatto molto». Ora, ha detto il ministro, «speriamo in una risposta positiva anche dei mercati, che sono un elemento importante nelle nostre politiche future». Il traguardo è stato raggiunto grazie anche al fatto che nel decreto sono state fissate date ben precise per la evasione complessiva del fisco e degli ammortizzatori. Sui possibili interventi in merito all’aumento dell’Iva previsto a luglio al Governo «stiamo ancora valutando» il da farsi, ha detto Saccomanni.
Corriere.it – 30 maggio 2013