Il Ministero della salute ha reso noti i risultati sul controllo ufficiale della contaminazione da Salmonella nelle carni suine, da trasmettere alla Commissione Europea. Confrontando i dati ufficiali con quelli ottenuti in fase di autocontrollo dalle aziende sono emerse tali discrepanze da suggerire la conclusione che l’autocontrollo non sia sufficientemente attendibile. Appare evidente infatti un sostanziale fallimento delle verifiche condotte all’interno delle industrie di lavorazione delle carni suine. Le criticità maggiori riguardano una decina di regioni. I controlli ufficiali hanno rilevato la presenza di contaminazioni in 300 campioni di carcasse suine esaminate su 5.641, cioè il 5,3% del totale. I risultati ottenuti in fase di autocontrollo hanno dato 232 campioni positivi su 14.368, pari al 1,6% del totale. In altre parole 2/3 dei campioni positivi alla Salmonella non vengono individuati in fase di autocontrollo.
Secondo il Ministero l’attività di autocontrollo è inefficace e sostanzialmente inattendibile, per questo, nella nota del 19 maggio scorso, si raccomanda alle Regioni e ai veterinari ufficiali di vigilare attentamente sulle procedure adottate nei laboratori di analisi all’interno delle aziende alimentari e sulle metodologie di campionamento. La vigilanza deve essere migliorata soprattutto nelle regioni in cui la percentuale di positività risulta molto bassa o quasi vicina allo zero come in: Puglia, Basilicata, Liguria, Molise, Valle d’Aosta. Nel miglioramento dei sistemi di controllo vanno coinvolti anche gli operatori del settore alimentare. Solo così si potrà intervenire organicamente per individuare e risolvere eventuali criticità nel sistema di campionamento e di analisi.
La nota del Ministero della Salute con i dati
20 giugno 2016