La ripresa è lenta e modesta, lo hanno appena fatto notare i dati Istat e le previsioni di Standard&Poor’s sull’economia italiana dei prossimi mesi, ma le famiglie cominciano a crederci. O almeno parte di esse.
Quel risicato più 0,2 di Pil registrato dalla statistica nel terzo trimestre basta infatti a far muovere la voglia di consumo. Lo rileva un indice elaborato da Confesercenti-Swg sulla solidità economica «percepita» dagli italiani, e quindi sulle prospettive di spesa. Su una scala che va da 1 a 100 la media della famiglie italiane si piazza a quota 58, il gradino più alto dal 2013. Pur se con pesanti divergenze territoriali fra Settentrione e Mezzogiorno, quasi tre famiglie su dieci (il 29 per cento) mettono in conto di aumentare i consumi. Allo stesso tempo diminuisce la quota di chi pensa di tagliare la spesa (dal 28 al 25 per cento),anche se al Sud il 16 per cento delle famiglie dichiara di non arrivare alla fine del mese.
Un sentimento positivo con il freno tirato che potrebbe ricevere una piccola spinta a dicembre, mese delle tredicesime. Al netto delle trattenute Irpef, fa notare la Cgia di Mestre, 33 milioni di pensionati e lavoratori dipendenti fra qualche settimana riceveranno la mensilità extra. L’importo distribuito sfiora i 30 miliardi(di 10 miliardi sarà invece il gettito dell’erario). «Grazie ai rinnovi contrattuali che hanno assicurato aumenti retributivi medi dell’1,14 per cento superiori alla crescita dell’inflazione, le tredicesime di quest’anno saranno un po’ più pesanti rispetto a quelle ricevute nel 2014» spiega il coordinatore della Cgia Paolo Zabeo. Niente di sconvolgente: per un operaio specializzato si parla di 14 euro in più rispetto allo scorso anno; 16 euro per un impiegato; 25 per un capo ufficio.Per i pensionati a mille euro al mese, l’aumento, si ferma ai 3 euro. E va anche dettoper chi ne ha diritto- che alle tredicesime non si applica il bonus Renzi da 85 euro.
Intanto si stringono i tempi per il percorso della legge di Stabilità, che entro venerdì prossimo dovrebbe superare il vaglio del Senato. Tappa da rispettare probabilmente grazie ad un maxiemendamento che recepirà le modifiche introdotte in Commissione Bilancio.
Si contano, sinora, solo una decina di emendamenti approvati (tra cui il salva-delibere Imu-Tasi per i comuni e il bonus mobili per le giovani coppie raddoppiato a 16mila euro).
La Commissione dovrà cercare di stringere sui temi che ancora attendono risposta: Sud, pacchetto casa, patronati e Caf, money transfert. E, per quanto riguarda il pressing della maggioranza, si dovrà decidere se e come intervenire su canone Rai e risorse per tivù e radio locali, la durata del congedo obbligatorio per i papà, il voucher per il baby sitting, i sostegni all’acquisto di auto e camper per portatori di disabilità, le bonifiche dall’amianto per i tetti di edifici pubblici. Temi sui quali si concentreranno i confronti nelle prossime ore. Ma i principali nodi verranno rinviati all’esame della Camera: ritocchi alle pensioni, province, i giochi. E anche le regioni: il decreto Salva-regioni, che ieri è stato firmato dal presidente della Repubblica Mattarella, è stato trasmesso al Senato dove dovrebbe essere modificato per essere poi inserito in manovra durante il passaggio a Montecitorio, quando le intese con i governatori potrebbero essere diventate mature.
Repubblica – 15 novembre 2015