#tonnorosso è l’hastag lanciato dal Wwf (@wwfitalia) in questi giorni decisivi per le quote pesca, perchè la riunione ad Agadir in Marocco è seguita anche su twitter, da pescatori e ambientalisti.
L’Iccat, il comitato scientifico internazionale per la protezione dei grandi pelagici, da lunedì sono in corso riunioni e trattative per stabilire le nuove quote di pesca. Il pericolo è che l’aumento degli esemplari di tonno nei nostri mari induca ad aumentare, di conseguenza, la possibilità di pescare per questo il Wwf “invita i decisori politici e i pescatori industriali, riuniti ad Agadir in Marocco per l’Iccat (la Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico e del Mediterraneo) a garantire la conservazione dello stock di tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo non autorizzando la pesca a superare le 12.900 tonnellate annue di pescato”. La cifra è quella indicata dalllo stesso Comitato Scientifico dell’Iccat alla 18° riunione speciale della Commissione delle parti a cui hanno partecipato il Giappone, gli Stati Uniti, il Canada, la Cina e l’Unione Europea.
I segnali di un aumento dei tonni sono incoraggianti e dimostrano che una buona gestione della pesca garantisce la sopravvivenza della specie ma questo non basta, se poi si torna ad aumentare le possibilità di pesca. “Gli scienziati dell’Iccat hanno detto chiaramente quest’anno che le quote di pesca non devono aumentare per consentire al tonno rosso di recuperare pienamente nel prossimo decennio Invitiamo le parti contraenti dell’Iccat di attenersi a questa raccomandazione”, ha detto Marco Costantini responsabile Mare Wwf Italia
L’Iccat ha adottato il primo piano per ridurre la flotta impegnata a pescare il tonno rosso nel 2008, piano ulteriormente perfezionato nel 2010. L’attuale piano si concluderà nel 2013, ma una recente valutazione mostra che questo piano è basato su tassi di cattura da parte delle flotte, che sono stati fortemente sottostimati. “Ci sono ancora troppe barche, e i pesci sono troppo pochi per essere catturati in modo sostenibile”, ha detto ancora Costantini. “Chiediamo all’ Iccat di estendere il piano di riduzione
della capacità di pesca per i prossimi tre anni utilizzando stime aggiornate e accurate dei tassi di cattura potenziali per garantire che la sovraccapacità sia completamente rimossa entro i prossimi tre anni. Si dovranno ancora attuare misure per un deciso contrasto alla pesca illegale, non regolamentata, non dichiarata (Inn). Sono cruciali serie indagini su tutte le potenziali violazioni in atto”.
I politici intanto fanno già sentire il loro parere, per il vicepresidente della commissione pesca del Parlamento europeo, Guido Milana (Pd), «se si dovesse raggiungere un aumento della quota di pesca del tonno rosso, l’incremento dovrebbe essere destinato ad eliminare strumenti di pesca troppo invasivi». In particolare – spiega Milana – «propongo di destinare l’eventuale aumento di quelle quote alla pesca con palangari, in sostituzione di alcune reti assimilabili alle cosiddette reti da pesca `derivanti´».
La presa di posizione fa seguito, precisa Milana, alla decisione dei rappresentanti dei 27 Stati membri (Coreper) «di dare mandato alla Commissione europea a negoziare in sede Iccat un possibile aumento delle tonnellate di quote di tonno rosso pescato, fissando il margine della trattativa tra le attuali 12.900 tonnellate e le 13.500 tonnellate».
La Stampa – 16 novembre 2012