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San Bortolo, l’Ulss 6 chiede quaranta assunzioni

Medici, infermieri, tecnici. Il dg Angonese: «Ora tocca alla Regione». Il Nursind: «Impegno apprezzabile»

Al San Bortolo si discute di personale. Venerdì l´arrivo del direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan che, in una riunione con il dg dell´Ulss 6 Ermanno Angonese, con il direttore sanitario Eugenio Fantuz, gli altri componenti della direzione strategica dell´azienda, la responsabile delle risorse umane Laura Moretti, ha passato al vaglio tutte le situazioni in cui l´ospedale è in sofferenza più o meno pesante e cronica per la carenza di organici.

Fra Mantoan e esponenti dell´Ulss un´approfondita disamina in cui il manager regionale ha messo a frutto anche la sua lunga esperienza di direttore medico ospedaliero maturata in passato per calibrare quelle che sono le esigenze più urgenti all´interno del San Bortolo. Ieri mattina la nota partita per Venezia con cui Angonese chiede la priorità per l´assunzione di oltre 40 unità, fra cui medici, farmacisti, infermieri, fisioterapisti, tecnici, impiegati amministrativi. «Sì – spiega il dg – abbiamo esaminato con il direttore generale Mantoan le maggiori criticità causate dal fatto che molti operatori hanno cessato il servizio ma non sono stati sostituiti per il blocco del turnover, per cui, nonostante l´impegno di tutti, non è semplice andare avanti. Ora attendiamo con fiducia le decisioni della Regione per procedere».

Fra le richieste inviate anche le autorizzazioni a bandire i concorsi di primariato in alcuni reparti del San Bortolo retti da tempo da direttori facenti funzioni, e l´assunzione a tempo indeterminato di 18 infermieri venuti a mancare in varie strutture dell´ospedale per maternità, pensionamenti, aspettative e riduzioni di orario.

Fra i primi a esprimere soddisfazione per questo impegno il Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri: «Apprezziamo la volontà della direzione di tutelare i livelli essenziali di assistenza infermieristica – affermano in un comunicato Andrea Bottega e Andrea Gregori della segreteria provinciale del Nursind – . Speriamo che questo sia il primo di una serie di segnali di attenzione rispetto al territorio. Di certo apprezziamo la sensibilità della Regione Veneto. Siamo consapevoli delle limitazioni poste dai tagli nazionali dei finanziamenti al Servizio sanitario regionale e dai vincoli di bilancio per le Ulss nell´ambito delle assunzioni, ma – concludono i due sindacalisti – si tratta oltre che di carenza di personale, di garantire la sicurezza specie se consideriamo che gran parte dei posti vacanti riguardano strutture intensive o di emergenza».

Franco Pepe – Il Giornale di Vicenza – 6 febbraio 2013

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