Troppo rumore: al posto dei sonar arrivano i falchi finti. Il sistema audio installato dalla ditta Nardean ha funzionato per cacciare i volatili. I piccioni sono quasi scomparsi dalla piazza Indipendenza, anche se alcuni esemplari resistono ancora e continuano a imbrattare i marciapiedi di cotto veneziano con il guano dai nidi.
Ma i cittadini non ce la fanno più. Il verso registrato di falchi e poiane, ogni trenta secondi circa, è assillante in tutta la piazza. Chi beve il caffè sulle terrazze dei bar non resiste: «Non ce la facciamo più», protesta Federico Boem davanti a un caffè fumante assieme all’amico Carmelo Navarria, «possiamo comprendere il disagio dei piccioni, ma la gente non deve essere costretta a sopportare questi versi continuamente in piazza, senza potersi rilassare nel silenzio, almeno la mattina». Il sistema dei sonar è dunque efficace, ma fastidioso per la maggior parte dei cittadini che frequentano l’ampia e nuova, quanto spesso desolata, piazza Indipendenza dopo l’intervento di riqualificazione con lo spostamento del monumento. Ecco perché un ingegnoso titolare di un locale affacciato sulla piazza, il bar gelateria Gensomini, ha pensato a un nuovo stratagemma. Gino Zecchin, ex albergatore di Jesolo e noto imprenditore dalle mille idee, si è inventato un nuovo sistema che pare funzioni. Ha addirittura affisso dei falchi finti, quelli utilizzati dai cacciatori, sotto il porticato e vicino ai nidi. Il falco sembra vincere sul sonar. O forse la combinazione di entrambi è quella migliore. Vicino al suo locale, insomma, ha ottenuto il risultato tanto cercato. «Direi che dopo una prima sperimentazione siamo soddisfatti», spiega Zecchin, «il falco di plastica appeso sotto l’arco del porticato ha avuto i suoi effetti. Un sistema che potrebbe essere allargato a tutta la piazza per impedire che i piccioni facciano il nido». La nuova giunta Cereser aveva in animo di trovare una soluzione definitiva al più presto. Si parla di una disinfestazione generale, pur rispettando le leggi sulla protezione di determinate specie animali, come i piccioni appunto, o di altri sistemi per il momento non resi pubblici. Se il fenomeno si è attenuato, la soluzione finale non è ancora stata applicata e, per il momento, oltre ai piccioni irriducibili, sono rimasti pure i versi insopportabili di falchi e poiane, anche se non in piume.
La Nuova Venezia – 1 agosto 2013