“Siamo di fronte a un nuovo libro dei sogni, sembra di stare nella Repubblica del Bengodi con primariati, letti e reparti per tutti. Inevitabile chiedere con quali medici, visto che ne mancano già 1.300 e la situazione rischia di peggiorare con i prepensionamenti legati a quota 100. Se la Regione non trova soluzioni per avere professionisti negli ospedali, le schede resteranno lettera morta. Un inganno per i cittadini che non troveranno, in termini di servizi, quanto scritto sul pezzo di carta”. Questo il primo commento del Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e del Consigliere Claudio Sinigaglia dopo l’approvazione da parte della Giunta delle nuove schede ospedaliere del Veneto. “I punti da chiarire sono numerosi; anzitutto, però, vogliamo garanzie sul fatto che trasferire le lungodegenze in ospedali di comunità non significhi far pagare agli utenti il costo del ricovero. Qua dobbiamo sgomberare il campo da ogni dubbio, anche perché le strutture intermedie rappresentano uno dei fallimenti più fragorosi del precedente Piano sociosanitario”.