Decine di interventi chirurgici cancellati, ambulatori funzionanti a singhiozzo per le visite specialistiche e rinvio degli esami diagnostici in tutti gli ospedali trevigiani. Non sono mancati i disagi negli ospedali dell’Usl di Marca a causa dello sciopero generale dei medici che ieri hanno incrociato le braccia per 24 ore come atto di protesta contro il blocco del contratto nazionale e i tagli al Fondo Sanitario. Secondo i sindacati trevigiani l’adesione alla mobilitazione ha riguardato l’80% della categoria, in linea con il resto del Veneto. Più contenuto il quadro fornito dall’azienda sanitaria trevigiana. «Lo sciopero non è stato eccessivamente impattante per l’utenza. Abbiamo garantito un alto numero di prestazioni, l’attività ambulatoriale e le Aree Mediche. Le criticità maggiori ci sono state nelle varie chirurgie ma anche lì abbiamo avvertito l’utenza per riprogrammare gli appuntamenti» fa sapere Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2.Chirurgie in sofferenza al Ca’ Foncello. Nonostante la garanzia dei “contingenti minimi” e l’organico precettato per le urgenze, l’area chirurgica del Ca’ Foncello ha registrato il maggior numero di rinvii di prestazioni. Neurochirurgia, Urologia, Ortopedia, Oculistica, Audiologia, Breast Unit, Chirurgia Vascolare e Otorinolaringoiatria i reparti che sono rimasti “scoperti” del personale necessario, in particolare chirurghi e anestesisti, che devono essere in team per operare. «I pazienti interessati sono stati avvertiti preventivamente per fissare l’intervento in un’altra data. Abbiamo cercato di ridurre al minimo i disagi» spiega il dg Benazzi. Disagi anche in provincia. A Montebelluna sono state rinviate 18 visite ortopediche. A Castelfranco mancavano 6 anestesisti, tanto che la chirurgia d’elezione è stata posticipata ai prossimi giorni. All’ospedale di Conegliano sono saltate un paio di sedute di Urologia mentre a livello ambulatoriale due ambulatori di cardiologia e uno di ortopedia non hanno potuto erogare il servizio regolarmente. Rinuncia allo sciopero nelle aree mediche. Diversa invece la situazione che si è verificata in Geriatria e nelle Aree Mediche del Ca’ Foncello, dove la carenza di personale è già cronica a discapito dell’assistenza ai pazienti. «I dati provvisori dell’adesione sono attorno all’80% a livello nazionale e anche la provincia di Treviso risulta in linea. Ma occorre sottolineare come alcuni professionisti abbiano rinunciato al loro diritto di scioperare per non mettere in difficoltà l’utenza in quei reparti già notoriamente provati dalla mancanza di organico», evidenzia Massimo Fornaini, segretario dell’Anaao per l’Usl di Marca. Atteggiamenti antisindacali. Non si placano le polemiche per alcuni atteggiamenti antisindacali che sono stati denunciati ieri mattina durante il sit-in a Padova. Non farebbe eccezione l’Usl di Treviso che prontamente smentisce. «La triplicazione dei contingenti minimi è un espediente messo in piedi dalle direzioni delle aziende per sminuire lo sciopero» denuncia il segretario regionale Adriano Benazzato dell’Anaao «e probabilmente il grande regista occulto di questa manovra è la Regione. Il nostro governatore e i direttori generali, suoi yes man, non gradiscono la nostra denuncia pubblica sulle loro malefatte». (Valentina Calzavara)
LA TRIBUNA DI TREVISO – Mercoledì, 13 dicembre 2017