Da una parte soldi extrabudget e tagli diluiti in tre anni, dall’altra l’impegno a bloccare i licenziamenti, a non presentare nuovi ricorsi al Tar e a garantire lo stesso numero di prestazioni (circa 17 milioni) del 2012. E’ il cuore dell’accordo sottoscritto ieri da Regione (con l’assessore Luca Coletto e Marino Zorzato, nella doppia veste di vicegovernatore e guida della famosa cabina di regia sulla Sanità, dunque mai cancellata) e privati convenzionati (Anisap, Ansoc, Federlab, Cuspe e Confindustria), dopo cinque ore di trattative. Il programma triennale 2013/2015, che diventerà una delibera di giunta, per l’anno in corso conferma i 140.448.000 euro di budget totale assegnato lo scorso dicembre ai direttori generali delle Usl per pagare i 234 ambulatori e laboratori accreditati del Veneto (3300 dipendenti), ai quali però aggiunge 23 milioni di extrabudget.
L’altro passaggio chiave è l’aggiornamento del nomenclatore tariffario con sconti del 20% sulle prestazioni dei laboratori e del 2% su quelle erogate dalle strutture operanti nelle altre branche. Vengono inoltre assegnati 15 milioni extrabudget per il 2014 e altri 15 per il 2015, più ulteriori 5 milioni a favore dei nuovi centri accreditati (le convenzioni in essere scadono il prossimo 31 dicembre).
Il tutto nell’ambito di una riorganizzazione basata su una distribuzione più omogenea dei privati e sul miglioramento del servizio al cittadino, attraverso l’informatizzazione, l’alta tecnologia, la coerenza con la programmazione regionale, la messa in rete. A tale scopo verrà istituita una commissione tecnica incaricata proprio di procedere a una verifica delle branche a visita, presupposto per una nuova classificazione e per la revisione dei criteri di accreditamento e quindi di assegnazione del budget. «Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache». Secondo l’assessore, l’accordo «contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature».
Per il 2014 e il 2015 l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. «Tutti questi extrabudget – ha concluso Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa».
«E’ stato portato a termine un ottimo lavoro, che garantisce l’erogazione delle prestazioni ai cittadini, potrà incidere positivamente sulle liste d’attesa e raggiunge una non facile sintesi tra la necessità della Regione di far fronte agli assurdi tagli nazionali che ci hanno colpito e il diritto degli operatori di garantire la sostenibilità della loro attività». Con queste parole il presidente della Regione, Luca Zaia, ha commentato l’accordo raggiunto.
«E’ una buona mediazione — conferma Lia Ravagnin, presidente di Anisap e proprietaria del «Centro medico di fisioterapia» di Padova — che ci consente di sopravvivere. Lunedì il mio poliambulatorio e la Data Medica avrebbero dovuto concordare in Provincia i contratti di solidarietà per evitare di mettere a rischio 150 posti di lavoro, ma adesso dobbiamo rifare i conti. Vediamo se i soldi di extrabudget riescono a cambiare in positivo il quadro. L’importante è partire da un punto fermo irrinunciabile: le Usl devono corrispondere ai centri accreditati tutti i 140.448.00 euro versati loro dalla Regione, non il 50% o il 40% come fatto finora da diverse aziende. Una scelta responsabile, insieme a sconti improvvisati dal singolo direttore generale e che ora vanno cancellati, dell’aggravamento fino al 70% di tagli in realtà pari al 30% del budget. Rientrata tale incongruenza, l’accordo raggiunto ci consentirà di sopravvivere, in attesa della revisione del sistema. In tempi di crisi come quello attuale — continua la Ravagnin — tutti devono fare dei sacrifici. Palazzo Balbi ha compiuto il massimo sforzo possibile per mantenere in piedi il sistema sanitario veneto e noi, visti gli sconti, probabilmente assicureremo ai pazienti più prestazioni dell’anno scorso».
E’ infine plausibile che il nuovo tariffario regionale in elaborazione risulti più conveniente non solo per le Usl nell’acquisto di prestazioni scontate dai privati convenzionati, ma anche per gli utenti.
tratto da Corriere Veneto e Ufficio stampa Regione Veneto – 6 aprile 2013