Il governo prepara il nuovo testo, più snello del precedente, una quindicina di articoli invece dei 27 previsti, che sarà varato mercoledì. Passano l’intramoenia e il medico di base attivo per 24 ore
Primo appuntamento del Governo questa settimana con il decreto sanità, che dovrebbe essere approvato mercoledì in forma un po’ più asciutta rispetto alla versione originaria: una quindicina di articoli invece dei 27 previsti, senza alcune delle misure più controverse. Salteranno in particolare la tassa su bevande gassate e zuccherate, e le norme di contrasto alla ludopatia, che comprendevano fra l’altro il divieto di installare apparecchi da gioco a meno di 500 metri da scuole e altri centri di aggregazione giovanili. In bilico anche le norme sulla non autosufficienza.
Entreranno invece nel provvedimento le parti più strutturali, legate all’assetto del sistema sanitario. Dunque sarà avviata la rivoluzione dell’assistenza di base, con l’obbligo per i medici di consorziarsi e garantire il servizio 24 ore su 24. Su questo punto erano arrivate dalle Regioni obiezioni legate ai possibili maggiori costi, che però dovrebbero essere superate. Ugualmente andrà in porto il riassetto dell’attività intramoenia: si sta ancora discutendo su come definire il tema delle tariffe massime e minime, mentre resta per i medici che svolgono questa attività l’obbligo di rendere completamente tracciabile la propria attività, compresi i compensi. E ci saranno anche i nuovi criteri per le nomine nelle Asl e negli ospedali.
Un altro capitolo importante del decreto, quello relativo al fascicolo elettronico contenente tutti i documenti sanitari sul cittadino, è confermato ma potrebbe confluire nelle misure sulla nuova carta di identità elettronica.
Il Messaggero – 2 settembre 2012