Un incontro pubblico per fare il punto sulla sanità polesana poco partecipato quello che si è tenuto ieri mattina a Palazzo Nodari. In poche parole un flop. All’incontro «Quale futuro per la sanità in Polesine?» erano stati invitati tutti i sindaci della provincia. Ma il direttore generale Antonio Compostella e quello sanitario Edgardo Contato dell’Azienda sanitaria Uls 5 hanno presentato le loro relazioni di fronte ad appena cinque rappresentanti comunali di altrettanti comuni polesani oltre al sindaco del capoluogo Massimo Bergamin. Su 50 comuni totali del territorio in sala consigliare si sono presentati solo sindaci o delegati di Adria, Fratta, Guarda Veneta, Trecenta e Castelguglielmo. Più numerosi invece i componenti dei comitati dei cittadini presenti per rivendicare il diritto alla «Sanità dignità ed equità, le rivuole il Polesine», come scritto sui loro striscioni di protesta contro le modifiche e gli accorpamenti di molti servizi sull’ospedale hub di Rovigo che ha rilanciato la riorganizzazione dei servizi e delle cure nella rete sanitaria polesana che include anche gli ospedali minori di Adria e Trecenta.
In sala consigliare l’attenzione è caduta paradossalmente sulle sedie vuote di fronte ad un tema così importante come quello della salute pubblica. Ciò nonostante il riscontro da parte del Comune di Rovigo sull’esito dell’incontro non sembra essere negativo. «Un primo incontro positivo, auspichiamo ad una più ampia partecipazione in occasione di dibattiti futuri- dichiara l’assessore ai Servizi Sociali e alla Sanità, Patrizia Borile- In particolare è emerso che per garantire al Polesine il miglior Servizio Sanitario possibile è necessario un collegamento in rete tra tutte le strutture, sia pubbliche che private. È, inoltre, auspicabile una collaborazione tra tutti al fine di evitare duplicazioni».
Il direttore generale Antonio Compostella ha presentato una relazione molto articolata e dettagliata precisando che l’azienda Usl 5 si impegna ad erogare servizi in risposta ai bisogni di salute dei cittadini sulla scorta degli obiettivi fissati dalla Regione Veneto e della programmazione vigente. Molto delusa il consigliere di maggioranza, Alba Maria Rosito (Presenta Cristiana) per le troppe sedie vuote. «Un assenza così diffusa dei sindaci è una cosa quasi drammatica nell’attuale situazione generale. Devono aver avuto dei buoni motivi per non presentarsi, non lo so – affonda Rosito- Tutti gli amministratori che non conoscono e non approfondiscono questo tema rendono ancora tutto più grave. Il Polesine è destinato a depotenziarsi in assenza di una coralità su temi fondamentali».
Il Corriere del Veneto – 23 novembre 2017