E’ polemica anche in Veneto per la deroga all’iscrizione agli Ordini da parte dei professionisti senza titoli contenuta in un emendamento alla manovra proposta dal M5S e in attesa dell’ultimo passaggio alla Camera — previsto dopo le feste — per diventare legge. La misura riguarda tecnici di laboratorio, audiometristi, audioprotesisti, ortopedici, tecnici della riabilitazione psichiatrica, della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro; neurofisiopatologi, fisiopatologi cardiocircolatori e di perfusione cardiovascolare; dietisti, igienisti dentali, fisioterapisti, logopedisti, podologi, ortottisti e assistenti di oftalmologia; educatori professionali, terapisti occupazionali e della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva. A tutti verrà consentito, pure in assenza del titolo idoneo all’iscrizione ai rispettivi Albi professionali, di continuare a svolgere l’attività se l’hanno praticata come dipendenti o liberi professionisti per almeno 36 mesi, anche non continuativi, durante gli ultimi 10 anni.
«E’ la più grande sanatoria per abusivi di professioni sanitarie della storia — denuncia l’Associazione italiana fisioterapisti (Aifi) — manca la valutazione dei titoli di studio e del percorso formativo, manca la valutazione delle competenze. Chiunque abbia “lavorato” come finto professionista per almeno tre anni può continuare serenamente a farlo perché sarà iscritto in un elenco speciale. Che lo abbia fatto senza titoli di studio adeguati e senza una verifica certa delle competenze, non importa. Non hanno pensato alla salute dei cittadini. Chiediamo a tutte le forze politiche, a partire da quelle di maggioranza, che la norma non venga approvata o sia pesantemente modificata. Siamo a scendere in piazza, se necessario. Ma soprattutto a informare i cittadini dell’attentato alla loro salute che si sta compiendo».
«Siamo perfettamente d’accordo con i fisioterapisti — dice Cristina Panizza, presidente del Coordinamento professioni sanitarie del Veneto — chi vuole lavorare in questo settore deve aver conseguito adeguato titolo di studio e aver superato l’esame di Stato. Non è che se uno fa un massaggio diventa automaticamente un fisioterapista o se aiuta un bambino ad esprimersi si trasforma in un logopedista».
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