Emergenza peste suina: 114 focolai registrati nel 2013 (dati aggiornati al 22 ottobre): 105 tra i maiali domestici e nove tra i cinghiali selvatici. Numeri in crescita rispetto all’anno scorso quando erano stati segnalati 91 casi. Ma è anche vero che sono aumentati i controlli: 110mila analisi – ha segnalato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico, Antonello Usai – contro le 66mila del 2012.
La zona più colpita? Un triangolo che taglia in due la Sardegna dall’Ogliastra sino al Goceano passando per la Barbagia.
Con un nuovo puntino, il vertice della figura geometrica, nelle campagne vicino alla costa nord ovest dell’isola, nel territorio di Villanova Monteleone. Sono i dati emersi questa mattina nel corso del workshop internazionale intitolato “Eradicazione della peste suina africana in Sardegna: un risultato ancora raggiungibile?”.
Un convegno che arriva al termine di due giorni di lavoro a porte chiuse tra i maggiori esperti internazionali della patologia che nell’isola continua a fare male. Innocuo per l’uomo, ma non per l’economia: sempre in vigore le misure restrittive alla circolazione dei suini vivi e di carni suine e prodotti derivati provenienti dalle aree infette. Ma non è solo una questione sarda: la peste suina rischia di diventare un pericolo per tutti. Lo ha segnalato Jose Manuel Vizcaino, dell’Universita di Madrid.
Emblematico il titolo della sua relazione: “Peste suina africana, una minaccia globale”. Un problema che per ora rimane alla periferia dell’Europa. Ma che rischia di allargarsi. Un quadro della situazione in Georgia e in Russia è stato illustrato nella relazione dello spagnolo Daniel Beltran Alcrudo, della Fao. Il pericolo numero uno – in pratica l’ostacolo più grande per l’eliminazione del problema – è rappresentato dai “bradi”: dalla seconda metà del 2012 a oggi sono stati avvistati o riscontrati 380 gruppi di suini detenuti irregolarmente, la maggior parte allo stato brado, nelle zone della provincia di Nuoro e Ogliastra. Totale animali avvistati: 4006. Dal 1978, anno della comparsa della patologia in Sardegna, il Centro di sorveglianza epidemiologica ha registrato 1.838 focolai con quattro picchi: 1992, 1995, 2004 e 2012.
L’Unione sarda – 25 ottobre 2013