Un fondo dedicato al personale sanitario, dai contratti alla formazione fino allo sblocco del turn over. Un tesoretto costituito dai ‘risparmi’ e dal conseguente aumento del fondo sanitario. Una ‘boccata d’ossigeno’ che durerà tre anni, partendo da un finanziamento iniziale – “ma i conti precisi sono tutti da fare” – di trecento milioni di euro per il primo anno. È la promessa del ministro della Salute, Betrice Lorenzin, ai medici riuniti alla III conferenza nazionale della professione medica e odontoiatrica, organizzata a Rimini dalla Fnomceo. Parte del fondo sanitario del prossimo futuro “voglio destinarlo – ha detto – al personale. Abbiamo realizzato il Patto per la salute, le centrali d’acquisto e i piani di rientro. Da queste misure arrivano risparmi che devono essere investiti nel sistema sanitario nazionale. Con una parte finanzierò lo sblocco del turn over, nuove convenzioni, l’accesso alla professione e la stabilizzazione dei precari nella sanità”.
Secondo Lorenzin con “un fondo per il personale sanitario Ssn se, a mano a mano, nei prossimi tre anni, lo finanziamo, possiamo supplire agli obiettivi che ci siamo dati e che sono previsti nel def di primavera”.
“Veniamo da dieci anni di blocco del turn over e da sei di blocco dei contratti, non si fanno più primari per risparmiare – ha aggiunto – va riportato ordine nel settore con un approccio meritocratico e trasparente mettendo step che permettano di tornare non dico a un livello eccezionale ma alla normalità. Occorre ritrovare un tessuto confortevole che non produca più la proletarizzazione della classe medica e più in generale dei professionisti italiani».
“No a ‘proletarizzazione’ dei medici, giusto guadagnare”
“Bisogna scongiurare una proletarizzazione della classe medica. Guadagnare, se si produce valore, non è peccato”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ottenendo l’applauso dei camici bianchi riuniti a Rimini per la III conferenza nazionale della professione medica e odontoiatrica, organizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri.
La professione medica, ha detto Lorenzin, ha rappresentato anche un ‘ascensore sociale’, che ha consentito a persone che provenivano anche da situazioni familiari svantaggiate di affermarsi con l’impegno, grazie al merito. “Abbiamo avuto vari tentativi di proletarizzazione della professione. Ma io sono fortemente contraria. La ricerca e la professione vanno giustamente remunerate come avviene negli altri Paesi”.
Ma, ha ammesso il ministro, non è facile, considerando le scarse risorse e il lungo blocco del turnover. “Dobbiamo portare ordine nel settore, con meritocrazia e trasparenza. Ho molto presente quello che è avvenuto nella professione. Il problema è che da anni non viviamo nella normalità: abbiamo avuto una lunga e pesante crisi. Nulla sarà come prima”, ha concluso Lorenzin lanciando la proposta di un fondo per il personale sanitario, con un finanziamento triennale, a partire da 300 milioni per il primo anno.
23 maggio 2016