Il commissario alle prese con una miriade di pagamenti invisibili, una sorta di giungla in cui orientarsi è complicatissimo. Dalle forniture di caffè al football Usa, tutti i tagli alla sede del governo
La spending review di Carlo Cottarelli è agli ultimi giri di pista. Fra meno di due mesi il commissario chiamato da Fabrizio Saccomanni deve alzare il velo sulle prime proposte di tagli alla spesa e, per farlo, ha articolato un piano di lavoro per evitare la paralisi nella giungla di voci da analizzare. Per dirne una: solo fra il dicembre 2012 e il dicembre 2013, Palazzo Chigi ha affidato “in house” a Formez vari contratti per “monitoraggio e controllo in materia di contrattazione collettiva”. Valore degli accordi: 250 mila euro. Anche ammesso che davvero costi tanto caro “monitorare” dei contratti, resta da chiedersi che bisogno ce ne fosse: i contratti integrativi del pubblico impiego sono fermi da anni, sempre gli stessi…
Per la collezione delle bizzarrie del resto basta chiedere al professor Paolo De Ioanna. A lui, ex capo di gabinetto dei ministri del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi e Tommaso Padoa-Schioppa, Cottarelli ha chiesto di dare un’occhiata più da vicino alle spese della presidenza del Consiglio. E De Ioanna ha perso ben poco tempo per capire che servono provvedimenti strutturali, che riducano le uscite con qualche automatismo. Perché l’esame delle spese una per una rischia di portare in un labirinto in cui orientarsi è tutt’altro che semplice. Non solo i quasi ventimila euro in acqua minerale nei contratti di fornitura dell’ultimo anno, i 1.905 euro del 2013 in “fornitura liquidi e saponi per lavastoviglie”, i 6.221 euro in “fornitura scatole con coperchio” (il tutto in carta
e cartone) o i 2.181,59 euro in “noleggio lenzuola” (sic) per Palazzo Chigi presso la Epifani Aldo srl fra il 29 gennaio e l’8 febbraio 2013. Né sono solo i 25.730 euro mila euro in “lavaggio tende” nella stessa settimana in cui se ne spendono 3.953 in “acquisto tende” presso lo stesso fornitore, la ditta Torrenti di Roma. Fatture del genere appaiono sì difficili da spiegare, ma sono poco più che colore. Di questo passo la strada per arrivare ai 32 miliardi di euro di tagli previsti dal ministro Saccomanni può rivelarsi davvero un’avanzata nella giungla…
Non ci sono solo i circa 4000 euro di spesa nel 2013 in “fornitura caffè” e “fornitura caffè per le autorità politiche” di Palazzo Chigi. O i 1.300 euro per “spostamento di n. 5 fotocopiatrici”. O i 740 euro per cambiare un doppio vetro. E passi per certi piccoli provvedimenti, come la scelta di dare nel giugno scorso 14.374 euro alla Legio XIII American Football per la realizzazione del progetto “Latin America Stars & Stripes”…
Solo i dignitari di ciascuna amministrazione possono andare a colpo sicuro là dove si annidano gli sprechi nei loro uffici e intervenire. Cottarelli capisce di aver bisogno della collaborazione dei mandarini dello Stato, soprattutto se spendono troppo. Sa anche che è come chiedere ai tacchini di celebrare il Natale. Ma ai suoi gruppi di lavoro nei ministeri, del resto, il commissario ha detto chiaro che si riserva il potere di respingere le loro conclusioni e imporre le proprie, se alla fine non sarà soddisfatto.
Ciò metterà forse a tacere le resistenze burocratiche, non quelle politiche…
La Repubblica – 7 gennaio 2014